BRUXELLES - La capitolazione di Alexis Tsipras è arrivata alle otto del mattino di ieri, dopo più di sedici ore di negoziati estenuanti durante un Summit straordinario dei leader della zona euro: il primo ministro greco ha accettato di firmare un accordo che di fatto equivale a un commissariamento della Grecia per scongiurare la minaccia di un'uscita dall'unione monetaria.
«Non ci sarà Grexit», ha detto il presidente della Commissione, Jean-Claude Juncker, negando che «i cittadini greci siano stati umiliati». «Ci sono condizioni molto severe», ha ammesso il presidente del Consiglio Europeo, Donald Tusk.
ROAD MAP SERRATA
La prima scadenza è prevista già domani, quando il parlamento di Atene dovrà approvare l'aumento dell'Iva, una prima riforma delle pensioni, norme per garantire l'indipendenza dell'ufficio statistico e tagli alla spesa «quasi automatici» in caso di deviazioni dagli obiettivi di avanzo primario. Entro il 22 luglio, dovranno essere adottati il codice di procedura civile e le norme europee sulla chiusura e la ristrutturazione delle banche in crisi. Solo allora il Bundestag tedesco e altri parlamenti nazionali daranno il loro consenso per avviare i negoziati con le istituzioni dell'ex Troika sul nuovo prestito. Ma entro domani governo e parlamento greci sono chiamati anche a dare il loro consenso politico all'intero pacchetto, che prevede la messa tutela della politica economica e di bilancio greca. Tsipras ha accettato di ridurre ulteriormente i costi pensionistici con una clausola "deficit zero", di liberalizzare le aperture dei negozi, professioni e servizi (inclusi i traghetti), di privatizzare l'operatore della rete elettrica e di procedere a un'ulteriore deregulation del mercato del lavoro. Esattamente il contrario di quello che aveva promesso in campagna elettorale e negli ultimi sei mesi.
TROIKA AD ATENE
Le istituzioni dell'ex Troika - Fondo Monetario Internazionale, Banca Centrale Europea e Commissione - torneranno ad Atene ed avranno diritto di veto sulle iniziative legislative del governo greco. I leader europei anno anche messo sotto controllo il processo di privatizzazioni, prevedendo di trasferire in un fondo indipendente fino a 50 miliardi di attivi pubblici greci. Tsipras si è battuto per tenere la sede del fondo ad Atene, invece di trasferirla a Lussemburgo. «Abbiamo evitato il trasferimento dei nostri beni all'estero», ha detto il primo ministro. Spalleggiato da Francia, Italia e Commissione, Tsipras è riuscito a strappare un'altra concessione: il suo governo dovrà cancellare le leggi degli ultimi sei mesi, con l'eccezione di quella contro la crisi umanitaria. I leader europei, inoltre, hanno ribadito la promessa di uno sconto sul valore reale del debito, con un allungamento delle scadenze e del periodo di grazia per i pagamenti.
«La decisione permette di mantenere la stabilità finanziaria della Grecia e dà la possibilità di un rilancio», ha detto Tsipras, annunciando «un nuovo inizio». Ma potrebbe aver bisogno di una nuova maggioranza.