Sora, dopo 42 anni chiude lo storico chiosco di cocomeri e angurie dei fratelli Frascone

L'annuncio sui social: "La tradizione estiva finisce qui"

Il chiosco in una foto degli anni Ottanta
di Roberta Pugliesi
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Giovedì 22 Giugno 2023, 15:36

Una montagna di angurie e meloni. A Sora erano un'istituzione. Dopo 42 anni finisce un'altra storica attività, fra le più caratteristiche. Dopo la pizzeria Carmela, il forno da Roberto, la pasta all'uovo Di Vito, un altro pezzo di storia se ne va lasciandosi dietro tanti bellissimi ricordi. È lo stesso Massimo Frascone, uno dei tre fratelli che gestivano il chiosco, a darne notizia. «Dopo 42 estati si è arreso anche l'ultimo, il più grande dei tre fratelli che ha continuato questa attività fino a ieri. Questa tradizione estiva finisce qui. Domenico, Ottavio ed io ringraziamo tutti per averci portato così lontano nel tempo e pensare che avevamo iniziato dopo la morte di nostro padre che avevamo 16, 13 e 11 anni per continuare la sua attività ma erano altri tempi. Grazie».

Una valanga di commenti ha inondato i social dove tanti cittadini nostalgici ricordano i bei tempi, quando si mangiava un pezzo di anguria fresca vicino il fiume, si scambiava qualche chiacchiera in mezzo alla strada, tempi che sembrano ormai davvero molto lontani.

A Sora il tema del commercio è sempre stato particolarmente "caldo" e anche di recente è finito al centro di alcune polemiche per le chiusure al traffico del fine settimana. La vocazione commerciale della città sembra risentire molto della crisi che attanaglia le attività produttive negli ultimi anni.

CORSO IN AGONIA

Già prima della pandemia tante serrande erano state abbassate definitivamente, con il Covid il colpo di grazia: con il risultato che ad oggi sono circa 20 i negozi sfitti nel Corso e che al 31 dicembre, chiacchierando con i negozianti, potrebbero arrivare anche a 24. C'è chi infatti non ce la fa più, non può più permettersi affitti ed è stanco della gestione delle chiusure nei fine settimana che farebbero perdere migliaia di euro di incasso l'anno. Si segnala però la coraggiosa recente apertura di alcune attività che è bello ricordare anche per l'ottimismo che infonde.

L'ASSESSORE

Così sull'argomento l'assessore delegato al commercio, Andrea Alviani: «Stiamo lavorando ad un piano generale di rilancio per restituire linfa vitale alle attività commerciali; stiamo promuovendo iniziative ed eventi in grado di attrarre visitatori e, quindi, potenziali clienti. Mi riferisco, ad esempio, alla ricca programmazione del Natale ed al cartellone dell'estate sorana che sta già registrando veri e propri boom di presenze. Stiamo monitorando le cessazioni delle attività commerciali al fine di comprenderne le dinamiche e lavorare per arginare questo fenomeno sul quale ha pesantemente inciso la pandemia. È indispensabile dare impulso ed appoggio alle iniziative imprenditoriali giovanili grazie alle quali registriamo un primo segnale di ripresa del settore. Una città viva, in cui si propongono attività culturali e di svago può diventare polo attrattivo per i giovani imprenditori, che scommettendo sul commercio contribuiscono a rilanciare il tessuto economico del territorio. Allo stesso modo grande attenzione è riservata alle attività commerciali storiche. Riconoscendo agli imprenditori che hanno dedicato una vita al commercio di prossimità con attestazioni quali "Bottega storica" diamo un segno identitario forte che incentiva altri a proseguire su quel percorso. Abbiamo avviato interlocuzioni regolari con la Regione e la Camera di Commercio di Latina e Frosinone per verificare tutte le azioni di supporto a questo settore così importante».

UN COMMERCIANTE

Ma se per l'assessore gli eventi rappresentano un aiuto, alcuni commercianti non sono del tutto d'accordo. Il titolare di un prestigioso negozio di abbigliamento non ci sta: «Non siamo affatto tutelati pur mandando avanti l'economia della città. Le chiusure di corso Volsci in concomitanza con gli eventi si devono vivere in prima persona per essere comprese. Non abbiamo una città che si presta alla Ztl e l'isola pedonale è un suicidio commerciale. Ho aperto nel 2019, sono quattro anni di crisi che ho vissuto sulle mie spalle, con 95.000 euro di mutuo e con un affitto di 1.500 euro mensili. Basterebbe organizzarsi diversamente e dare il via alla Ztl alle 20 - continua - così non si danneggia nessuno. Dovrebbero ringraziarci perché con i nostri negozi portiamo a Sora gente che viene anche da fuori e che successivamente viene indirizzata in ristoranti, bar e locali».
 

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