Al termine del consiglio di amministrazione tenutosi martedì, l'amministratore delegato di Unicredit ha spiegato che il budget per l'anno in corso “prosegue sulla falsariga del piano industriale presentato a inizio 2014”, visto che “siamo in un contesto macro ancora non facile”.
Il “budget - ha puntualizzato Ghizzoni - ci vede in crescita con i ricavi, ma con un maggior peso della componente transazionale, quindi delle commissioni, rispetto ai margini di interesse”.
L'istituto di credito intende dunque focalizzarsi sulle “attività che generano commissioni: bancassurance, private banking e asset management”, ma anche su “corporate e investment banking”.
Passando al tema governance, il top manager ha dichiarato che si sta ragionando attorno a un “cda più snello”, con una probabile riduzione degli amministratori a 17 da 19. Inoltre Unicredit sembra intenzionata a non introdurre il voto plurimo.
Unicredit punta poi a rafforzare la presenza nell'Europa centrale e orientale. A dichiararlo Gianni Franco Papa, nuovo responsabile della divisione CIB e responsabile uscente della divisione CEE del gruppo. ”Le nostre banche controllate in Europa centro-orientale offrono un importante contributo, pari a circa un terzo alla redditività di UniCredit”, ha aggiunto il manager, segnalando che negli ultimi anni “abbiamo guadagnato quote di mercato in gran parte dei Paesi CEE grazie a una politica di investimento continuo, a differenza dei nostri concorrenti che hanno ridotto il perimetro di attività”. Papa ha poi rivelato che Unicredit continua a valutare opportunità di acquisizioni nell'area. Proprio ieri è stato presentato il budget 2015 del gruppo.
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