È cominciata in Campidoglio la giunta capitolina, la terza presieduta dal sindaco di Roma Ignazio Marino dopo le sue dimissioni.
Assente l'assessore dimissionario ai Trasporti Stefano Esposito.
«Il sindaco sta riflettendo e farà le opportune verifiche. La legge lo prevede. Quando un sindaco dà le dimissioni rompe un patto con i cittadini e non lo può fare a cuor leggero ma lo deve fare riflettendoci, prendendosi i 20 giorni, anche perché quel patto lo deve a chi lo ha eletto». Così l'assessore al Patrimonio, Alessandra Cattoi a chi le chiedeva se il sindaco stesse pensando di verificare la sua maggioranza in Assemblea capitolina.
«I cittadini non devono avere dubbi sul fatto che il sindaco abbia speso soldi pubblici solo per fini pubblici e non privati.
E poi ha precisato: «Il Pd ha detto che non c'è più fiducia quindi vuol dire che si aperta una crisi politica. Un sindaco è giusto che lasci la sua posizione solo per fatti gravissimi. E fatti gravissimi attengono alla politica e non a stupidaggini, come gli scontrini».
Il prefetto Gabrieli. «Potrei dire "sono forse io il custode di mio fratello"?». Così il prefetto di Roma Franco Gabrielli ha risposto ironicamente a chi gli chiedeva se secondo lui il sindaco Ignazio Marino ci ripenserà sulle dimissioni. «Credo che il sindaco sia persona responsabile, che sa quello che fa - ha aggiunto - va bene la badante ma quello che interpreta i pensieri altrui no. Ognuno fa le sue scelte».
«Nella cassetta degli attrezzi abbiamo varie opzioni e vari piani. Frattasi è un bel piano». Così il prefetto ha risposto a chi gli chiedeva dell'ipotesi del prefetto Bruno Frattasi a commissario di Roma dopo le dimissioni del sindaco Ignazio Marino, a margine di un protocollo siglato con la Camera di Commercio di Roma sul Giubileo.