Foligno, riecco Young Jazz: c'è Countdown

La presentazione di Young jazz
di Giovanni Camirri
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Venerdì 17 Novembre 2023, 08:00

FOLIGNO - Young Jazz cambia ma rimane fedele alla sua storia: con “Countdown” si cerca di mettere in dialogo i vari linguaggi musicali. La rassegna prevede tre eventi: l’organ-trio poliglotta dei Deadeye (18 novembre allo Zut), il trio australiano The Necks (10 dicembre all’Auditorium San Domenico), il “Moult Festival” (6 gennaio a Palazzo Candiotti) che per una giornata ospiterà quattro progetti distinti: Cosimo Fiaschi, Ruth Goller con il trio Skylla, Ar Ker, Y-Otis oltre alla jam session conclusiva. Nella conferenza stampa di presentazione Giulia Battisti, da poco presidente dell’associazione dopo il rinnovo del consiglio direttivo, ha fatto riferimento ad un cambio della proposta artistica per proporre uno sguardo sull’espansione multiforme dei linguaggi musicali di oggi al fine di farli integrare tra loro e di metterli in dialogo recuperando un elemento, il dialogo appunto, centrale nel jazz sin dalla sua nascita e da sempre motore del ciclico rinnovo dei movimenti artistici. L’iniziativa è patrocinata da Regione Umbria, Provincia di Perugia, Comune di Foligno e Umbria Jazz, con il sostegno e la collaborazione della Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno. Partner della rassegna sono anche ZUT!, Umbria Factory Festival, Holydays Festival, Hat & Beard e T-Trane Record Store. Il cartellone è stato illustrato da Dan Kinzelman (sassofonista americano da molti anni residente a Foligno), consulente musicale per la programmazione artistica di Young Jazz, che ha spiegato l’intento di costruire ponti musicali tra futuro e passato, tra innovazione a cui aspirare e radici da non dimenticare, con uno sguardo ancora più rivolto alla scena internazionale.

L’assessore alla cultura Decio Barili, ha sottolineato che “si percepisce la volontà di misurarsi con nuove sfide mantenendo i legami con il passato. Il programma è stimolante”. Monica Sassi, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno, ha ricordato l’impegno dell’istituzione “a favore di iniziative culturali che possano coinvolgere l’intera città”. La grafica della comunicazione è stata ideata e realizzata dall'artista umbra Francesca De Mai. Imminente, quindi, il primo live, in programma allo Zut! di Foligno sabato 18 (ore 22) con i Deadeye, organ-trio poliglotta formato dall’olandese Reinier Baas (chitarra), dall’inglese Kit Downes (organo Hammond) e dal tedesco Jonas Burgwinkel (batteria), tutti e tre tra le maggiori voci dei loro rispettivi strumenti in Europa al momento. Tre nomi, tre carriere che nel jazz di oggi solitamente corrispondono ad anagrafiche secolari e che qui invece si concentrano in biografie poco più che quarantenni, una chimica che soppianta il mero virtuosismo di tre musicisti che potrebbero fare meno e andrebbe bene, ma che invece si divertono a lavorare assieme e, beati noi, a farci godere. Prima e dopo il concerto, alla Zut gallery si potranno ascoltare i vinili jazz selezionati da Joe Rehmer, accompagnati da un buon calice di vino o un cocktail.

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