Santoro contro Ferrara: io dietro di me
non ho l'ombra di Berlusconi o della Cia

Michele Santoro (foto Roberto Monaldo - Lapresse)
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Giovedì 24 Marzo 2011, 21:52 - Ultimo aggiornamento: 23 Aprile, 23:49
ROMA - Quando faccio qualcosa io dietro di me non ho l'ombra dell'Unione Sovietica, di Craxi, di Berlusconi, del Vaticano e nemmeno della Cia, faccio qualcosa, mi assumo la responsabilit e devo raccontare come va a finire».Così Michele Santoro ad Annozero replicando alle accuse lanciate da Giuliano Ferrara martedì a Qui Radio Londra, dove invitava il conduttore a chiedere scusa per lo spazio dato all'ex pm Luigi De Magistris.



«Il problema - ha detto Santoro - è che in questo paese se racconti uno storia, e questa storia dà fastidio a qualcuno, questo non ti porta un titolo di indipendenza, ma ti dicono che sei uno scemo, perchè devi essere coperto da una parte oppure bipartisan. Le bombe dell'informazione si possono buttare ma devono essere intelligenti, come quelle di Giuliano Ferrara. Pensate quanto è intelligente prendere una trasmissione da Mediaset e riproporla sulla Rai senza cambiare niente, ti fa risparmiare un sacco di soldi. Pensate quando è geniale il dg della Rai, che riesce ad avere tutto questo gratis. Puntare, mirare, fuoco. Cosa è una bomba? No è il solito Giuliano Ferrara. Un botto che si sente fino a Napoli: è la solita “botta al muro”».



«Lui può, nell'azienda nella quale io lavoro, insultarmi liberamente - ha continuato Santoro - e se mi chiama compare nella sua trasmissione comodamente assestata dopo il Tg1, quella si chiama libertà di espressione, e se non porta mezza pezza di appoggio per sostenere le sue tesi è talento puro. Io tutto questo non solo non me lo posso, ma non me lo voglio nemmeno permettere».



«È l'ultima volta che faccio riferimento a quello che dice Ferrara, la prossima volta da un orecchio mi entra e dall'altro mi esce - ha concluso Santoro - Dopo che un'inchiesta di De Magistris è stata archiviata secondo Ferrara dovrei chiedere scusa ai telespettatori. Ma è come se dopo la condanna di Previti per aver corrotto i giudici,fossi andato in televisione a dire: “Giuliano, Silvio, ora andate in ginocchio al santuario di Montevergine”».
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