Santoro, Rai annulla conferenza stampa
«Saluterò il pubblico ad Annozero»

Michele Santoro
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Martedì 7 Giugno 2011, 12:29 - Ultimo aggiornamento: 10 Febbraio, 00:23
ROMA - Considerata la decisione della Rai di annullare la conferenza di fine produzione prevista questa mattina a via Teulada Michele Santoro spiega che saluterà «il pubblico e i suoi colleghi nell' anteprima dell'ultima puntata di Annozero di giovedì prossimo».



Poche parole affidate a una breve nota. E' così che il giornalista ha deciso di comunicare la data del suo saluto alla Rai, dopo il divorzio dall'azienda con tanto di lauta buonuscita. Come previsto, la conferenza stampa, prevista per le 11, è saltata e Santoro ha ritenuto opportuno riservarsi l'anteprima del suo talk-show per i titoli di coda, che probabilmente saranno conditi dalle polemiche.



Santoro, comunque, in un'intervista ai microfoni di Agorà, il programma condotto su Rai Tre da Andrea Vianello, non ha escluso di poter «tornare a collaborare in Rai, è stata una delle cose che ho chiesto». Nel corso dell'intervista, il conduttore di Annozero, che secondo i dati Starcom ha conquistato negli anni un incremento di ben 7 punti di share, ha confermato di aver trovato un accordo con la Rai per una buonuscita di 2,3 milioni di euro. Sull'ipotesi di un suo passaggio a La7, Santoro ha commentato ironico: «Andate a chiedere a Mentana». Il riferimento è all'indiscrezione lanciata ieri nell'edizione delle 20 dal direttore del giornale di La7 che aveva parlato di una «trattativa molto avanzata». Per effetto della notizia questa mattina, all'apertura della Borsa, le azioni di Telecom Italia media, proprietaria dell'emittente, hanno fatto registrare un balzo del 7%.



Intanto si è infuocata la contesa politica sul caso. Maurizio Lupi, vice presidente della Camera, intervenendo questa mattina ad un incontro in Fiera a Milano, dopo essersi definito «stupito dal fatto che oggi la prima notizia su tutti i giornali sia Santoro e non i temi veri che interessano alla gente», ha parlato del giornalista come di «un grande professionista» pronto a mettersi «sul mercato. Va da una parte all'altra, il servizio pubblico è un'altra cosa».



Parere diametralmente opposto per Giuseppe Giulietti,
secondo cui il divorzio tra Santoro e l'azienda del pubblico servizio riveste una grande importanza. «Le chiacchiere stanno a zero... otto anni fa, dalla Bulgaria, Berlusconi chiese e ottenne la testa di Biagi e Santoro. Lunedì scorso, il medesimo ha indicato in Santoro uno dei nemici da abbattere. Qualche giorno dopo la trasmissione è stata eliminata. Sarebbe almeno il caso di evitare ipocrisie e doppiezze».



Bersani: Rai rischia di rimanere senza pubblico.
«Tra Santoro che se ne va e altre cose che si annunciano c'è il rischio che il servizio pubblico resti senza pubblico. C'è da essere preoccupati». Così risponde il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani.



Un punto di vista condiviso anche da Famiglia Cristiana e dal suo direttore, Giorgio Vecchiato, che in un editoriale parla di un «nuovo editto bulgaro. È probabile che Berlusconi rimpianga di non essersi morso la lingua quando ha minacciato di portare il caso Santoro in Parlamento. Adesso Santoro se ne va dalla Rai, si assicura che è un divorzio consensuale, si tengono conferenze esplicative. Risulterà magari che sono tutti contenti, compreso il conduttore che per Enrico Mentana ha già un piede dentro La7. Ma quali che siano i dettagli di contorno, si sa che l'uomo della strada guarda alla sostanza dei fatti. E per chi va al sodo la sostanza è questa: Berlusconi ha emesso un nuovo editto bulgaro, Santoro e Annozero sono immediatamente saltati. Non si può sfuggire alla sensazione che sia stato Berlusconi ad averla vinta. Voleva sloggiare l'inimico, e ce l'ha fatta».



«Anche senza andare a Lourdes a pregare per far tornare Santoro in Rai, è indubbio che senza Annozero il servizio pubblico sarà più povero e meno competitivo. Al di là dei contenuti dell'accordo consensuale con l'azienda è certo che il servizio pubblico è realmente pluralista e di qualità quando ospita tutte le voci. Anche quelle più scomode e di parte. Soprattutto quando fanno buoni ascolti e garantiscono ottimi introiti pubblicitari», è il commento invece di Giorgio Merlo, parlamentare del Pd e vice presidente della Commissione di Vigilanza Rai.



«Adesso che Michele Santoro lascia la Rai, per carità, non se ne faccia un dramma. L'Italia e gli italiani hanno certamente problemi più seri a cui pensare», risponde Antonio Leone, deputato del Pdl e vicepresidente della Camera. «Santoro se ne andrà in una televisione privata? Meglio per tutti, Almeno gli italiani che pagano il canone alla Rai saranno più sereni.



Per il portavoce Pdl Daniele Capezzone, «sbaglia chi, a sinistra, dinanzi alla scelta di Michele Santoro e della Rai di separare i rispettivi percorsi, grida alla censura, come se Santoro, e solo Santoro, fosse il termometro della libertà d'espressione in Italia».
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