Carpi, artista accusato di blasfemia accoltellato al collo in chiesa. L'aggressore in fuga

Un uomo con mascherina ha danneggiato una delle opere con un coltello, con il quale avrebbe poi aggredito Andrea Saltini

Carpi, artista accusato di blasfemia accoltellato al collo in chiesa. L'aggressore in fuga
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Giovedì 28 Marzo 2024, 13:16

L'artista Andrea Saltini è stato accoltellato al collo da uno sconosciuto, all'interno della chiesa di Sant'Ignazio di Carpi, in provincia di Modena, dove è in corso la mostra "Gratia Plena", proprio di Saltini, al centro di accese polemiche poiché ritenuta da alcuni blasfema. Un uomo con mascherina è entrato nella chiesa e ha danneggiato una delle opere al centro delle polemiche con un coltello, imbrattandola anche con della vernice spruzzata con una bomboletta spray. A quanto pare Saltini ha tentato di fermare lo sconosciuto, che ha ferito con una coltellata al collo l'artista. 

L'aggressione

Con il volto coperto da una mascherina, un uomo è entrato nella chiesa e ha danneggiato una delle opere al centro delle polemiche con un coltello, imbrattandola anche con della vernice spruzzata con una bomboletta spray.

Secondo le prime ricostruzioni, l’artista avrebbe tentato di fermare l’aggressore che poi lo avrebbe ferito con una coltellata al collo. Saltini, trasportato in ospedale, non sarebbe in gravi condizioni. Subito dopo l'uomo si è dato alla fuga, lasciando in chiesa, probabilmente, anche una parrucca. Sul posto sono subito intervenuti gli uomini della Digos e la polizia scientifica. Nella chiesa è stata anche trovata una parrucca. 

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Le accuse di blasfemia

Alcune settimane dopo l'apertura, il 2 marzo scorso al Museo Diocesano di Carpi, su “Gratia Plena” si sono rovesciate critiche e accuse di blasfemia. Non solo: a metà marzo è stato presentato un esposto alla procura di Modena “a carico” del vescovo monsignor Erio Castellucci, dello stesso artista e dei curatori della mostra, don Carlo Bellini e Cristina Muccioli, «per vilipendio della religione cattolica, bestemmia ed esposizione di immagini blasfeme in luogo sacro con annessa richiesta di sequestro dei quadri osceni ove Gesù e Maria vengono rappresentati in atti sessuali». Lunedì scorso la procura ha chiesto l’archiviazione del fascicolo: secondo il pm Giuseppe Amara, si tratta «di opere riconducibili all'attività di un artista, frutto di una propria elaborazione che, condivisibile o meno, risulta libera manifestazione del pensiero, peraltro, suscettibile di diverse interpretazioni da parte del fruitore delle opere e non già espressione di un gratuito disprezzo verso la confessione religiosa». La Procura ha precisato che risulta «anche possibile come il significato attribuito sia difforme da quello offensivo, come percepito dagli esponenti».

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