Otto drag queen sul palco di un programma tv a contendersi il titolo di regina (di bellezza, di stile, di provocazione) a colpi di boa, parrucche, ciglia finte, tacchi, zeppe e costumi da far impallidire il Moulin Rouge.
Fenomeno americano dal 2009, già esportato in 12 paesi, dal 19 arriva anche in Italia Drag Race, la creatura televisiva ideata dall’autore e drag queen californiana RuPaul e condotta, nel nostro paese, dalla star napoletana delle drag Priscilla (al secolo Mariano Gallo), coadiuvata dall’attrice Chiara Francini e dal conduttore Tommaso Zorzi, affiancati di volta in volta da un giudice di puntata (Cristina D’Avena nella prima puntata, ma anche Ambra e Vladimir Luxuria).
Il nuovo programma su Real Time e Discovery +
A trasmettere il programma, da gennaio in chiaro su Real Time, è ancora una volta Discovery +, la piattaforma che dopo aver spogliato letteralmente gli italiani con il reality Naked Attraction (il programma di maggior successo della piattaforma: in preparazione lo speciale natalizio), ora si propone di far emergere in sei puntate “il lato drag” del paese. «Siamo consapevoli del momento storico in cui arriva il programma in Italia - spiega la piemontese Laura Carafoli, responsabile dei contenuti della piattaforma - La realtà delle drag è ancora soggetta a grandi discriminazioni, e per questo non ci limiteremo a raccontare la favola delle principesse che hanno trovato un palco.
Le protagoniste
Drag Race non è solo luci della ribalta, realizzazione e riscatto, ma anche il racconto del percorso, a volte molto duro, che queste persone hanno fatto per essere finalmente riconosciute.
Presente un tributo a Raffaella Carrà
Ogni puntata sarà dedicata a un tema - la terza sarà un tributo a Raffaella Carrà, «icona globale delle drag» - e divisa in tre sezioni, con prove di sfilata e travestimento (una delle prove vedrà le drag trasformarsi in Rita Levi Montalcini). Sponsor del programma Tiziano Ferro, che interverrà con un video nella puntata dedicata a Carrà, per sostenere l’operazione: «Adoro l’arte drag, mio marito dice che sono fissato. Grazie per aver dato importanza a quest’arte: è possibile che noi in Italia pensiamo ancora che il drag sia intrattenimento di basso livello? Non lo è affatto: è arte».