Roma, la "guerra" del Quarticciolo: i pusher oscurano i lampioni, i residenti occupano le strade. La rivolta e le accuse

Sacchi neri sulle luci. "Sono stati gli spacciatori"

Roma, la "guerra" del Quarticciolo: i pusher oscurano i lampioni, i residenti occupano le strade
di Alessia Marani e Flaminia Savelli
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Giovedì 16 Maggio 2024, 07:05 - Ultimo aggiornamento: 18 Maggio, 09:44

I pusher del Quarticciolo "spengono" le luci nelle strade dello spaccio. I lampioni di via Ostuni e via Manfredonia infatti, sono stati coperti con i sacchi neri. «Sono stati gli spacciatori che gestiscono il via vai di clienti e droga nelle due strade principali del quartiere» accusano i residenti esasperati e impauriti. Nel quartiere dove proprio i residenti da tempo si ribellano al degrado e alla criminalità. Gli stessi che hanno organizzato la lotta contro gli abusivi. In una situazione sempre più tesa: lunedì pomeriggio due carabinieri della compagnia Casilina sono stati aggrediti durante un servizio di controllo. I due militari hanno fermato, e arrestato, uno straniero di origini tunisine di 18 anni. Durante la perquisizione è stato infatti trovato in possesso di alcune dosi di stupefacente. Mentre i carabinieri procedevano ha dato in escandescenza colpendo con calci e pugni i militari.

LA RESISTENZA

L'ultima vittoria i cittadini di "Casale Rosso" frazione stretta tra i lotti popolari del Quarticciolo e i palazzoni di Tor Sapienza l'hanno incassata domenica scorsa quando all'angolo con la Palmiro Togliatti i "banchisti" abusivi non si sono più presentati a esporre la loro merce per l'ormai tradizionale "mercato del rubato".

La settimana prima, infatti, e quella prima ancora, a occupare quegli spazi erano scesi i residenti. Braccia incrociate per non permettere l'ennesimo scempio. Da settembre gli inquilini delle palazzine private che risiedono in quest'angolo di Roma dimenticato da Dio, circa 600, si sono riuniti in assemblee. «Tolti i più anziani e i bambini e chi non ha proprio tempo spiega Giulio Mattone, 30 anni, dipendente comunale, uno degli attivisti - siamo un centinaio a darci da fare per riqualificare il quartiere e tenere alla larga, spacciatori, prostituzione e ogni forma di legalità». E non sono mancate ritorsioni e minacce. Ad aprile Giulio è stato vittima di una strana rapina, che somiglia più a un vero e proprio agguato: «Stavo camminando quando un uomo è sbucato all'improvviso e mi ha afferrato per il collo. «So chi sei, io ti conosco» mi ripeteva. Mi è scivolato il telefono, allora lui l'ha preso e se ne è andato. Dopo mezz'ora quando stavo facendo la denuncia nemmeno aveva tolto la sim, ma ha risposto a una chiamata di mia madre». Non è stato l'unico episodio inquietante.

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IL RACCONTO

«I pusher nascondevano la droga nell'erba alta in una strada isolata dove c'era anche un giro di prostituzione, abbiamo tagliato tutto, e fatto una colletta per avere manutenzione da un giardiniere. Una mattina stavo camminando nel quartiere, un uomo a bordo di un'auto ha gridato «qui si fa sesso e ci si droga chiaro? So chi siete, dove abitate». Giulio faceva parte del collettivo giovani che qui all'ombra del Quarticciolo ha iniziato la battaglia per il riscatto. Ma c'è ancora tanta paura in zona. Una giovane donna polacca negli scorsi giorni è stata rapinata da un malvivente che l'ha minacciata con una siringa. Ma la "resistenza" sta dando piccoli grandi frutti: finalmente dopo 30 anni si sta mettendo mano a un progetto di restyling del parco. «Il dictat è non rimanere inermi e indifferenti. Ma non lasciateci soli» chiedono i residenti della "resistenza".

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