Fine di una epopea. Della Ostia che voleva essere bella e internazionale come ci si aspetterebbe da una qualsiasi località di riviera e che, invece, finisce per soccombere al marchio de "er mare de Roma", più sotto i riflettori della cronaca nera che alla ribalta dello star system. Chiude lo storico Bar Sisto di piazza Anco Marzio. In vendita al miglior offerente. «Al gelato non resisto/e lo gusto sol da Sisto», era stato lo slogan negli anni d'oro, a scriverlo era stato il "reuccio" della canzone italiana Claudio Villa, cliente non occasionale. Sui suoi tavolini all'aperto baciati dal sole mite anche nei week-end di inverno, si sono seduti nel tempo personaggi come il regista Nanni Moretti che all'epoca di "Caro diario" raccontava di quei romani che avevano scelto di abbandonare il cuore borghese della Capitale per rifugiarsi nei comprensori residenziali a ridosso del Lido e come Pier Paolo Pasolini, il poeta che sul litorale cercava pace e vita autentica e che invece, nel novembre del 75 vi trovò la morte. Ma non facevano mai mancare di fare capolino da queste parti anche il mattatore Renzo Arbore che a Ostia aveva preso casa e Renato Zero, che tentava puntualmente di "camuffarsi" con sciarpe e occhialoni, per non farsi riconoscere dai fan e sfuggire ai paparazzi locali. Habitué, inoltre, lo erano stati anche Mario Monicelli, Federico Fellini e Maurizio Arena. Al Sisto si erano fermati anche il pugile Muhammed Alì e Bettino Craxi.
A dicembre il bar aveva compiuto 70 anni.
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PIONIERI
Pioniere del gelato a Ostia era stato Sisto Ciotoli che, nel dopoguerra, arrivò dal frusinate per aprire una bottega di vini e oli con l'amico Emidio Morelli. Poi le strade dei due soci si divisero e Sisto, all'angolo tra piazza Anco Marzio e via Lucio Coilio, inaugurò uno dei primissimi bar-gelateria in chiave moderna. E da allora, per romani, "vacanzieri" della domenica e turisti, divenne tappa obbligatoria. La tradizione è continuata e si è fortificata tra gli anni 80 e 90 attraverso i figli. A occuparsi del bar era soprattutto Giuseppe, Peppino, stroncato dal Covid durante l'epidemia. Il bar e il cinema erano la sua passione. I Ciotoli sono stati protagonisti di un'altra impresa: il recupero della ex Breda, una fabbrica abbandonata, per la realizzazione sulle sue cenere di una delle prime multisale a Roma. Trionfo e tramonto. Ogni passo segna un'epoca. Per tutta la famiglia è un momento «delicato».Già tre anni fa si vociferò di una possibile cessione dell'attività, ma seguì la smentita.