Malagrotta, nuovo step: via alla messa in sicurezza «Poi la grande bonifica»

Discarica di Malagrotta. Il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca alla conferenza stampa dopo il commissariamento per aggiornamenti sulla messa in sicurezza del sito - Cronaca - Roma, Italia - Mercoledì, 08 Maggio 2024 (foto Cecilia...
di Gianluca Carini
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Giovedì 9 Maggio 2024, 07:35

Cominceranno a luglio (e dovrebbero durare circa tre anni) i lavori di messa in sicurezza della discarica di Malagrotta. Ieri è arrivato l'annuncio che le gare bandite ad agosto sono arrivate a conclusione. Due interventi distinti: il primo, del valore di 116 milioni di euro, servirà alla copertura della discarica per evitare che l'acqua piovana filtri tra i rifiuti e produca percolato (il cosiddetto capping). Per farlo saranno realizzati 216 pozzi arriveranno anche a 85 metri di profondità: questi “aspireranno” il percolato e il biogas. Mentre l'altro intervento da 74 milioni servirà a raddoppiare la cinturazione attorno a Malagrotta. Le gare, secondo quanto emerso in conferenza stampa, hanno fatto registrare un risparmio di circa 20 milioni di euro: «Manodopera e sicurezza però non sono oggetto di ribasso di gara», ha poi specificato il tenente colonnello Aldo Papotto in conferenza stampa.

GLI INTERVENTI

«Copriamo il corpo rifiuti per non farli permeare di acqua e quindi per non creare più percolato, per poi estrarre il biogas che si è formato» ha dichiarato il commissario unico di governo alle bonifiche, il generale dei carabinieri Giuseppe Vadalà. Mentre, passando alla “cinturazione”, Vadalà ha aggiunto che servirà a far sì «che nei futuri anni si possa stare veramente tranquilli: è una cinturazione di 6 chilometri e mezzo che va ad ammorsarsi nelle argille e crea un bacino in cui questi rifiuti, che sono più di 50 milioni di tonnellate, dovranno permanere».

«Io raccolgo un'eredità e un fallimento ma non può mancare la volontà di voltare pagina verso una gestione del ciclo attento alle comunità e l'ambiente», sottolinea invece il governatore Francesco Rocca, rimarcandocome «col sindaco e le altre istituzioni stiamo facendo squadra attorno al generale Vadala».

LA MISSIONE

Presente in conferenza anche il sindaco Roberto Gualtieri, che dall’inizio del suo mandato aveva messo tra i punti principali la soluzione del “caso Malagrotta”.

Gualtieri ha sottolineato come «entriamo nella fase operativa del progetto di messa in sicurezza della discarica più grande d'Europa, un intervento fondamentale che siamo riusciti a finanziare negli anni grazie al governo e alla Regione». Secondo il sindaco, «la messa in sicurezza è la base della bonifica, perché blocca la produzione del percolato». Anche perché «finché la discarica produce percolato non si può parlare di bonifica».

LA DESTINAZIONE FINALE

Rispetto alla destinazione finale dell’area di Malagrotta, Gualtieri ha sottolineato come «vorremmo che diventasse un parco. D’altronde Central Park era la discarica di New York». Mentre «da qui al 2027 dobbiamo fare il lavoro di messa in sicurezza della discarica poi inizieremo la bonifica». Presente infine anche il viceministro all'Ambiente Vannia Gava: «Questo è un evento storico perché dopo 40 anni diamo sicurezza ai cittadini romani», sottolinea Gava, secondo cui gli impianti per il recupero del biogas «servono anche per la sicurezza energetica». E ancora, «la messa in sicurezza è già una bonifica, e comunque faremo tutte le procedure per mettere in sicurezza l'area». La discarica di Malagrotta nacque negli anni Settanta da una cava di calcestruzzo dismessa. Negli anni si è ampliata, crescendo di dieci lotti dal 1985 al 2013 di 10 lotti, fino a ricoprire con i suoi 50 milioni di tonnellate di rifiuti, 240 ettari con colline alte anche 80 metri.

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