È l'ultimo leader di partito a dover sciogliere la riserva sulle elezioni europee. Sfoglia la margherita Matteo Renzi, indeciso se defilarsi come Conte e Salvini o candidarsi a giugno per l'Europarlamento. L'unica certezza è che «non prenderà in giro gli italiani» e andrà a Bruxelles qualora dovesse candidarsi ed essere eletto, lasciando così il posto in Senato. Oggi, in ogni caso, la riserva verrà sciolta.
L’accusa
Non vorrebbe candidarsi perché reputa importante la sua presenza a Palazzo Madama, e sa anche che se non ci fossero le condizioni per correre sarà ancora più facile attaccare gli altri leader di partito per mancanza di serietà. «Così non si onorano gli impegni con gli elettori», è l'accusa che il senatore fiorentino formulerebbe alle candidature 'prendi i voti e scappa' di Meloni, Schlein, Tajani e Calenda.
Per Renzi è una situazione win-win: se la lista Stati Uniti d’Europa gli chiedesse di correre, lui darebbe disponibilità come ultimo in tutti i collegi.
Ieri, nella tradizionale e-news, Renzi ha attaccato Meloni: «Ha scambiato l'eurovoto per un sondaggio sulla fiducia», «dice: “Se pensate che stia facendo bene scrivete Giorgia sulla scheda». Scambia il voto per un autografo. Non le interessa l'Italia in Europa, le basta il consenso di Giorgia. Ma questo – aggiunge l’ex premier – vale anche per "altri dirigenti politici che considerano le europee come un sondaggio, chi fa così distrugge la credibilità della politica». Diversa, secondo Renzi, la lista degli Stati Uniti d'Europa, «l'unica vera novità» delle elezioni europee. Ci sono «differenze strutturali» con le altre forze politiche che «mettono il cognome nel simbolo e candidano leader che dicono 'votateci ma non andremo in Europa'» e «usano le candidature per contarsi in Italia».
La lista Stati Uniti d’Europa è intanto al lavoro per chiudere le candidature. Emma Bonino sarà capolista al Nord-ovest, lo storico leader liberal democratico scozzese Graham Watson al Nord-est, Gian Domenico Caiazza al Centro, il segretario socialista Maraio al Sud, nelle isole la militante radicale Rita Bernardini.
Le candidature
Tra i candidati più noti di +Europa, Marco Taradash al Nord-ovest e Antonella Soldo al Nord-est. Quasi fatta la candidatura del giornalista di Liberation Erico Jozsf. Per Iv, sicura la presenza di Lella Paita al Nord-ovest insieme al sindaco di Segrate Paolo Micheli. Al Nord-est probabile la presenza di Teresa Bellanova con alcuni sindaci (Davide Bendinelli, Garda; Nicola Cesari, Sorbolo; Giampiero Veronesi, Anzola dell’Emilia). Al Centro i due candidati di punta per i renziani saranno Nicola Danti e Marietta Tidei. Al Sud, tra gli altri, Nicola Caputo, Sandra Lonardo Mastella, Massimiliano Stellato e Caterina Miraglia. Nelle Isole non ci saranno candidati della Democrazia Cristiana di Totò Cuffaro, che deciso di raccogliere le firme per la lista di Michele Santoro e ha annunciato che partirà per l’Africa in piena campagna elettorale per seguire uno dei progetti di cooperazione internazionale in Burundi. Possibile invece la candidatura dell’ex sindaco di Agrigento Marco Zambuto, già candidato alle europee col Pd renziano nel 2014 e di Dario Chinnici, capogruppo Iv a Palermo.
Federico Sorrentino
© RIPRODUZIONE RISERVATA