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Guerra Israele, intesa sul «numero di ostaggi detenuti» ma ci sono ancora ostacoli: ipotesi tregua. Netanyahu: entreremo a Rafah e annienteremo Hamas

L'anticipazione di una fonte diplomatica francese

Guerra Israele, intesa sul «numero di ostaggi detenuti» ma ci sono ancora ostacoli: ipotesi tregua

Israele respinge la misura

«Lo scopo di questa misura - ha proseguito Netanyahu - se verrà attuata, è quello di minacciare i leader e i soldati dello Stato di Israele, essenzialmente di paralizzare la capacità di difesa dello Stato di Israele». «Il governo israeliano e i cittadini israeliani lo respingono apertamente. Voglio che sia chiara una cosa: nessuna decisione, né all'Aia né altrove, potrà compromettere la nostra determinazione a raggiungere tutti gli obiettivi della guerra: il rilascio di tutti i nostri ostaggi, una vittoria completa su Hamas e la promessa che Gaza non rappresentino più una minaccia per Israele, nonché per ripristinare la sicurezza e gli abitanti del nord». «Israele - ha concluso Netanyahu - si aspetta che i leader del mondo libero si oppongano fermamente a questo passo scandaloso, un passo che danneggerà la capacità di autodifesa non solo dello Stato di Israele, ma di tutte le democrazie del mondo. Israele si aspetta che questi leader utilizzino tutta la loro influenza e tutti i mezzi a loro disposizione per fermare questo passo pericoloso, che costituirà una bancarotta morale e storica». 

Netanyahu, «La Cpi non ha alcuna autorità su Israele»

«La Corte penale internazionale dell'Aia non ha alcuna autorità sullo stato di Israele». Lo ha detto il premier Benyamin Netanyahu denunciando che «la possibilità che emetta mandati di arresto per crimini di guerra contro comandanti dell'IDF e leader di stato, è uno scandalo su scala storica». «Sarà la prima volta che un paese democratico, che lotta per la propria vita secondo tutte le regole del diritto internazionale, verrà accusato di crimini di guerra. Se dovesse accadere, sarebbe una macchia indelebile per tutta l'umanità. Un crimine d'odio antisemita, che aggiungerebbe benzina all'antisemitismo». 

Usa: «Non vogliamo un'operazione di terra a Rafah»

«La nostra posizione è sempre la stessa: non vogliamo un'operazione di terra a Rafah». Lo ha dettto il portavoce del Consiglio per la sicurezza americana, John Kirby, in un briefing con un ristretto gruppo di giornalisti rispondendo ad una domanda sulle ultime dichiarazioni del premier israeliano Benjamin Netanyahu sul fatto che l'operazione a Rafah si farà comunque, con o senza l'accordo sugli ostaggi.

Usa, il molo temporaneo a Gaza pronto nei prossimi giorni

«Il molo temporaneo per l'ingresso di aiuti a Gaza sarà completato nei prossimi giorni. Lo ha detto il portavoce del Consiglio per la sicurezza americana, John Kirby, in un briefing con un ristretto gruppo di giornalisti sottolineando che i lavori di costruzione stanno procedendo «molto velocemente».

Netanyahu: entreremo a Rafah e annienteremo tutti i battaglioni di Hamas

Il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu ha dichiarato, durante un incontro con i rappresentanti delle famiglie degli ostaggi e delle famiglie, che «l'idea di porre fine alla guerra prima di raggiungere tutti i nostri obiettivi è inaccettabile.

Noi entreremo a Rafah e annienteremo tutti i battaglioni di Hamas presenti lì, con o senza un accordo, per ottenere la vittoria totale».

Hamas ha lasciato il Cairo

Funzionari di Hamas hanno lasciato il Cairo dopo i colloqui con funzionari egiziani su una nuova proposta di cessate il fuoco a Gaza: lo ha detto il canale satellitare egiziano Al-Qahera News, ripreso da Haaretz. Il canale tv, che ha stretti legami con le agenzie di sicurezza egiziane, ha detto che una delegazione di Hamas tornerà al Cairo con una risposta scritta alla proposta di cessate il fuoco.

Hamas, la risposta entro mercoledì

L'attacco di Rafah verrà lanciato se non si raggiungerà presto un accordo sul cessate il fuoco. Lo ha reso noto la radio dell'esercito israeliano in un post sui social media, che attribuisce le informazioni a «funzionari della sicurezza». La radio israeliana Glz ha precisato che «verrà dato l'ordine di lanciare un'operazione a Rafah» se non verranno fatti progressi «entro giorni» sui negoziati. I negoziatori di Hamas starebbero preparando una risposta scritta a quella che si ritiene essere un'offerta israeliana di un cessate il fuoco di 40 giorni.

Israele colpisce basi di lancio di razzi a Gaza

L'aeronautica israeliana ha colpito le basi di lancio di razzi a Gaza da cui ieri sono partiti i proiettili verso la città israeliana meridionale di Sderot. Lo ha reso noto l'Idf, aggiungendo che i razzi sono stati intercettati dalla difesa aerea israeliana. L'esercito israeliano ha aggiunto di aver colpito anche tunnel e infrastrutture terroristiche nell'area.

 

Guerra Israele, le notizie di oggi 30 aprile. Una fonte diplomatica francese ha detto a Reuters che nei negoziati c'è stata una convergenza sul numero di ostaggi rilasciati in cambio dei palestinesi detenuti nelle carceri israeliane, ma che permangono ostacoli sulla natura a lungo termine della tregua. «Non siamo lontani da un accordo, ma non è la prima volta» (che si era vicini ma poi è saltata l'intesa, ndr), ha aggiunto la fonte.

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