Mario Tozzi: «La guerra ha ritardato la riconversione ecologica»

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Domenica 5 Giugno 2022, 07:02 - Ultimo aggiornamento: 23 Febbraio, 08:51

La Giornata Mondiale dell'Ambiente di quest'anno si celebra con la guerra. Un conflitto che ha un costo diretto e indiretto per la natura. «In Ucraina sono state devastate aree di protezione ambientale e versati liquidi tossici», sottolinea il prof. Mario Tozzi, geologo e divulgatore scientifico per la giornata mondiale dell'ambiente. Che poi passa a indicare i danni indiretti. «Altri Paesi, tra cui l'Italia, sono dovuti tornare al carbone, che è più inquinante. Tra crisi economiche e ambientali c'è un legame stretto. Sono due facce della stessa medaglia». Quanto pesa sul nostro Pianeta il conflitto? «Nei territori invasi dalla Russia si hanno incendi, devastazione e uccisione della fauna. Circa un terzo della flora in Ucraina è stato colpito». Ma non solo. «Anche in Bielorussia la principale foresta è a rischio. Un luogo cruciale per l'ecosistema».

Mario Tozzi non è soddisfatto di quanto sta accadendo. «Invece di approvigionarci in Mozabico o Angola, avremmo dovuto sfruttare l'occasione per essere meno dipendenti dal carbone. La riconversione ecologica è ritardata». E sulle rinnovabili sottolinea come vadano incoraggiate. «Devono avere sovvenzionamenti pubblici – indica il professore –, non invece i combustibili fossili».

C'è poi la questione dibattuta su pale eoliche e pannelli solari. E sull'aspetto che troppi potrebbero influire negativamente sul territorio. Dove posizionarli? «Non sul colle di Leopardi, perché bisogna preservare il valore paesaggistico. Ma possono essere utilizzate le aree degradate e, per i pannelli solari (ora riciclabili al 95%), i tetti delle città, dove già ci sono i satelliti. Non invece ovunque in campagna».

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