Viterbo, botte e insulti ai bambini
la maestra non risponde al gip

Viterbo, botte e insulti ai bambini la maestra non risponde al gip
di Ugo Baldi e Alessia Marani
3 Minuti di Lettura
Sabato 8 Marzo 2014, 13:09

VITERBO - La maestra di Monterosi arrestata per maltrattamenti su bimbi di 3 anni stamnei davanti al gip per l'interrogatorio di garanzia si avvalsa della facolt di non rispondere.

«Ignoranti», «stupidi», «teste di rapa», «vaff...», «vi faccio una faccia così e non dite niente ai vostri genitori che questo è un segreto». Poi giù ceffoni.

E non contenta, li prendeva pure per il bavero del grembiule o per un braccio e li trascinava per terra; e lì li lasciava per ore, insensibile ai loro pianti disperati. Per quei bimbetti di tre anni, invece d’essere un angelo la maestra della scuola comunale materna di Monterosi, paese di 5mila anime al confine tra le province di Viterbo e Roma, s’era trasformata nell’orco del più brutto dei sogni.

LE TELECAMERE

Giovedì mattina la donna, 53 anni, separata, residente a Ronciglione, è stata arrestata dai carabinieri per maltrattamenti su minori. Il giudice le ha concesso il beneficio dei domiciliari. Stamani sarà sottoposta all’interrogatorio di garanzia. A incastrarla, oltre alla testimonianza di una decina di genitori, le riprese di una microcamera piazzata dai carabinieri a metà gennaio nell’aula dove l’insegnante aveva in affidamento una trentina di bambini.

IL BLITZ A SCUOLA

L’altro giorno la decisione di intervenire senza aspettare oltre il pronunciamento del giudice sulla richiesta d’arresto già inoltrata dal pm Fabrizio Tucci: osservando a distanza le riprese, i militari si sono trovati ad assistere all’ennesimo episodio di violenza. Così a un cenno, il comandante della stazione locale, il maresciallo Mario Della Corte, in borghese è entrato nella materna di via Caduti di tutte le guerre, ha bussato alla porta della prima classe e ha chiesto alla maestra di seguirlo in caserma. Il caso ha voluto che contemporaneamente il gip Franca Marinelli depositasse a Viterbo la richiesta d’arresto firmata il giorno prima.

La maestra stando all’informativa degli investigatori sottoponeva i piccoli a «continui atti di violenza psicologica e talora fisica instaurando un clima di paura e soggezione». E li teneva «sotto la minaccia di urla e grida tali da intimorirli e mantenerli in uno stato di paura». Parole poi cristallizzate nel dispositivo del gip. E ancora: «Le violenze fisiche consistevano nell’afferrare i bimbi dal bavero del grembiule o per il braccio trascinandoli (...) o facendoli rovinare a terra (...) o schiaffeggiandoli». «È evidente - scrivono gli inquirenti - che la signora non ha modi propriamente consoni al fine pedagogico, ricorrendo alla forza fisica per farsi obbedire».

LE INDAGINI

Prima di Natale al maresciallo Della Corte arriva più di una voce sulla «maestra cattiva» trasferita d’ufficio da una scuola di Nepi dove, si diceva, avesse avuto già problemi. Il maresciallo chiama prima un genitore che sì, conferma i sospetti. Mette al corrente i superiori della compagnia di Civita Castellana. Intanto riceve in caserma altre mamme e papà. Finché la madre di un bambino racconta: «Un giorno mio figlio è tornato a casa con l’orecchio sinistro gonfio e arrossato e un livido evidente sulla guancia. Quando ho chiesto spiegazioni alla maestra, lei s’è giustificata dicendo che aveva litigato con un altro ragazzino. Ma mio figlio piangeva e ripeteva che non era vero, che era stata l’insegnante». A quel punto i carabinieri ottengono l’okay per le riprese ambientali.

IL PAESE

Monterosi da ieri è un paese sotto choc. «Bisognerebbe mettere le telecamere in tutte le scuole materne», commentava una mamma. «Si tratta di un episodio inquietante - afferma l’assessore alla pubblica istruzione Andrea Bomarzi -. I nostri servizi sociali stanno collaborando e cercando di dare sostegno alle famiglie coinvolte».

© RIPRODUZIONE RISERVATA