È Luisa Ranieri la protagonista della nuova puntata di “Stories”, il ciclo di interviste ai principali interpreti dello spettacolo di Sky TG24. Ospite del vicedirettore della testata Omar Schillaci, con la regia di Roberto Contatti, l’attrice si racconta in “Luisa Ranieri – Occhi che sanno parlare”, in onda lunedì 4 marzo alle 21.00 su Sky TG24, sabato 9 marzo alle ore 12.00 su Sky Arte e sempre disponibile On Demand.
Torna in tv con la terza stagione de ‘Le indagini di Lolita Lobosco’, in cui interpreta un vicequestore in servizio presso la squadra mobile della questura di Bari, che “è una cosa che mi diverte tantissimo e che faccio davvero con amore”. Un personaggio simbolo del riscatto femminile in mondo di uomini, perché “si fa più fatica, devi dimostrare di avere più determinazione, più cervello, più capacità di un uomo, perché di base siamo state escluse per troppo tempo”. E poi il cinema con un nuovo film insieme a Paolo Sorrentino e, a sorpresa, una parte nel prossimo progetto di Johnny Depp.
Una lunga chiacchierata per ripercorrere le tappe di una vita e di una straordinaria carriera cinematografica. Si parte da Napoli, centro storico, dov’è nata e cresciuta in una famiglia “dominata dalle donne” e dove ha trascorso la sua infanzia. “Ero una bambina, molto timida, silenziosa. Stavo per conto mio diciamo”, timidezza che non le ha impedito di sfondare nel mondo dello spettacolo, ma che l’ha sempre accompagnata nei provini e sin sue prime apparizioni, come ne ‘Il principe e il pirata’ di Leonardo Pieraccioni, il suo debutto sul grande schermo. “Mi viene in mente che ero molto molto timida e quindi quel giorno stare in costume era una cosa che mi imbarazzava tantissimo”. A proposito di provini rimane indelebile nella sua memoria quello con Paolo Sorrentino, perché “sono andata pensando ‘tanto non mi prenderà mai’ e ho fatto un bel provino perché non c’erano aspettative. Con Paolo è stato forse l’incontro professionale più bello della mia vita. È un regista speciale e con lui è iniziata una mia rinascita”. Tante le collaborazioni coi grandi registi del nostro tempo, come con Ferzan Özpetek, “un altro incontro importante della mia vita. È il terzo film che faccio con lui – racconta parlando di ‘Nuovo Olimpo’ – mi sono divertita molto a scrivere con lui il personaggio di Titti. Un ruolo tra l’altro che le è capitato grazie ad un suggerimento di Mina in persona che dopo aver letto la sceneggiatura, da sua estimatrice, la segnalò ad Özpetek. “Mi chiamò e mi disse ‘ho un piccolo ruolo, ma mi serve una meno appariscente di te.