Sospensione immediata del taglio degli alberi per un attento esame della situazione e per valutare se l’intervento, eventualmente, possa essere differito a settembre, fuori dal periodo di nidificazione. E’ la richiesta rispetto al taglio delle 38 piante di Piediluco che comitato civico spontaneo “Umbria verde benessere, ambiente biodiversità”, Europa Verde - Verdi Umbria e partito Animalista italiano Umbria hanno avanzato in un esposto-denuncia indirizzato alla procura, alla prefettura, ai carabinieri forestali, alla Regione, alla Soprintendenza archeologica Belle arti e paesaggio dell’Umbria, al sindaco di Terni, all’Agenzia forestale della regione e alla polizia locale. La prima critica è proprio sul periodo di abbattimento. Gli ambientalisti osservano che il periodo in cui avvengono gli abbattimenti di alberi di specie protette “ricade in quello vietato per lavori forestali perché periodo di riproduzione e nidificazione”. “Nel caso specifico – spiegano - sulle sponde del lago nidificano anche a terra molte specie di anatidi che con ragionevole certezza abbandonerebbero la cova. Ci risulta che non sia stato fatto alcun sopralluogo di esperti ornitologi per verificare la presenza su tutti gli alberi di abbattere di nidi, compresa la presenza negli alberi dichiarati seccaginosi di chirotteri e rapaci notturni dei quali è difficilissimo individuare di giorno la presenza”. I tre firmatari dell’esposto ricordano che è reato “qualunque tipo di distruzione di nidi nonché di disturbo alla nidificazione”.
Entrando nel merito dell’ordinanza con la quale il Comune ha disposto il taglio, gli ambientalisti sostengono che “manca ogni tipo di istruttoria”.