Montecastrilli, chiude il monastero di Santa Chiara. Da poco era uscito un docu-film sulla vita delle suore

Montecastrilli, chiude il monastero di Santa Chiara. Da poco era uscito un docu-film sulla vita delle suore
di Francesca Tomassini
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Giovedì 19 Ottobre 2023, 13:10

MONTECASTRILLI Chiude il monastero delle Clarisse di Santa Chiara. Entro dicembre tutte le monache di clausura saranno trasferite. «A tale esito - si legge nel comunicato della diocesi di Todi e Orvieto e della Federazione Santa Chiara e Sant'Agnese di Assisi - si è giunti dopo diversi anni di discernimento e confronto che hanno portato a un decreto irrevocabile della Santa Sede». Fra le motivazioni, l'età delle sette suore che lo abitano, le precarie condizioni di salute di molte di loro e la carenza di nuove vocazioni. Una notizia che ha sconvolto l'intera comunità, per la quale da sempre il monastero e le sue abitanti sono un punto di riferimento. «La notizia è stata data "a cose fatte" - commenta amaro Sergio Bini, studioso e autore di un libro su suor Maria Lanceata Morelli, le cui spoglie sono custodite nella chiesa del monastero e per la quale è in corso il processo di beatificazione - proprio un mese prima del 360esimo anniversario dell'apertura del monastero al culto (avvenuta il 5 novembre 1663 ndr). Non traspare nemmeno la solidarietà per il dolore che stanno provando le sette suore che verranno disperse in altrettanti monasteri in Italia, distruggendo la comunità monastica e la loro vita coerente al carisma di Santa Chiara d’Assisi. Vengono trattate come "pacchi"». Per cercare di salvare il salvabile, è partita una raccolta firme cittadina. «E' come avere un familiare vicino - cerca di spiegare Lara Altobelli, montecastrillese - che ti accoglie, che si preoccupa per te. Suor Maria Cristina per esempio penso che abbia il numero di tutto il paese, a qualcuno manda anche il messaggio della buonanotte. Io ho assistito alla sua vestizione quando ero piccola, mi è rimasta dentro il ricordo di qualcosa di straordinario». In campo contro la chiusura anche il regista Bruno Cariello, che recentemente ha realizzato "Corporalmente rinchiuse" un docu-film proprio sulle Clarisse di Montecastrilli, premiato in vari festival. «Ho scritto al papa - ha detto Cariello - spero che il santo padre possa venire a conoscenza della situazione e in qualche modo intervenire. Tra l'altro a maggio il mio film è stato ospitato nella filmoteca vaticana, e quindi hanno avuto modo di vedere come questa piccola comunità religiosa rivesta un ruolo fondamentale nella comunità». Un film, quello di Cariello, che grazie a dei permessi speciali documenta e racconta da vicino la vita di queste sette suore. «Per mesi - continua Cariello - ho vissuto nella foresteria del monastero. Durante le riprese ho documentato la loro quotidianità. In quel periodo, la cosa che mi ha colpito di più è stato osservare come donne, giovani, anziani, si recassero quotidianamente al monastero in cerca di conforto spirituale. Casi di anoressia, violenza, depressione, i mali della vita». Un rapporto fatto di ascolto da un lato e di gratitudine dall'altro. «Spesso - continua Cariello - quando mi svegliavo la mattina, c'erano cassette all'ingresso piene dei frutti della terra». Fondato nel 1651, per volontà del cavalier Cinthio Accursi che prevedeva come esclusiva utilizzazione quella di ospitare suore Clarisse, nei secoli il monastero si è radicato sul territorio diventandone punto di riferimento. «Io stesso - chiude Cariello - sono testimonianza vivente di come questa piccola comunità religiosa sia preziosa.

Sono entrato in contatto con loro in un momento molto difficile della mia vita, e ancora oggi continuo ad andarle a trovare».

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