Omicidio di Citerna, chiuse le indagini: «L’ha uccisa a calci»

La casa dell'omicidio
di Walter Rondoni
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Mercoledì 24 Aprile 2024, 16:47

CITERNA – Chiuse le indagini per l’omicidio di Marielle Soethe. Verso il processo Cristian Francu, suo vicino di casa, arrestato a meno di un anno dall’efferato femminicidio di via Sfrilli a Pistrino. Nell’avviso di conclusione delle indagini, il pm Paolo Abbritti ha scritto che il 51enne romeno «la costringeva con violenza o minaccia a subire atti sessuali». E che sarebbe arrivato ad ucciderla «con crudeltà colpendola ripetutamente con pugni e calci così da atterrarla e metterla nelle condizioni di non poter reagire all’aggressione, continuando poi ad infierire afferrandola colpendola in modo violento al volto, al torace ed agli arti fino a schiacciarne brutalmente il torace sotto le proprie suole». A sostegno della tesi accusatoria per omicidio volontario e violenza sessuale, fin dall’ordinanza di custodia cautelare in carcere, la procura guidata da Raffaele Cantone ha citato intercettazioni telefoniche e tracce di dna sotto le unghie della vittima. Ma anche la ricostruzione degli spostamenti del presunto killer la sera del delitto attraverso il contapassi del cellulare. Per chi indaga, l’uomo avrebbe avuto una breve relazione con la vittima (sarebbe emerso dalle testimonianze delle amiche di lei) e, ascoltato dalle “cimici” piazzate nella sua abitazione, avrebbe rivelato alla consorte particolari sul cruento fatto di sangue non ancora di pubblico dominio.

Particolari che, sostengono gli inquirenti, solo il responsabile poteva conoscere.

Acquisiti gli atti, l’avvocato Donatella Donati farà visita al suo cliente nella casa circondariale di Vocabolo Sabbione, a Terni, per imbastire la strategia difensiva attraverso una memoria scritta o una dichiarazione al magistrato. Fin dalla scoperta del cadavere, il primo dicembre 2022, era apparso chiaro che Marielle era stata uccisa da una persona di sua conoscenza. Una persona uscita da quella villetta dopo aver chiuso portone e persiane. Proprio le imposte serrate e la macchina della donna in garage avevano insospettito le vicine. Marielle, tedesca di nascita, era in camera da letto, martoriata di botte. Le indagini, svolte con l’ausilio del Ris di Roma, portarono a stringere il cerchio intorno al carnefice. A maggio nel condominio dove abitavano Francu e la moglie (del tutto estranea alla vicenda), i carabinieri sequestrarono reperti alla ricerca di indizi e prove, a novembre le manette.

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