Una donna di 56 anni, già segretaria e amante di un imprenditore della provincia di Perugia, è finita sotto processo con le accuse di stalking, danneggiamento e danneggiamento seguito da incendio. Viene ritenuta responsabile dal sostituto procuratore Mario Formisano di aver «minacciato e molestato» l'uomo «cagionandogli un perdurante e grave stato d'ansia e di paura, anche per la propria incolumità fisica». Sempre secondo la ricostruzione dei magistrati di via Fiorenzo di Lorenzo la donna imputata ha «costretto» l'imprenditore «ad alterare le proprie abitudini di vita»: «Affermava - si legge nelle carte giudiziarie - che non avrebbe smesso di perseguitarlo fino a quando non le avrebbe corrisposto dei benefit». Dalla ricostruzione dei fatti esaminati nel corso delle indagini è emerso che è stata lei, con un mattone, a colpire l’Audi Q7 dell’uomo, per poi appiccare il fuoco alla carrozzeria di un’altra auto, una Bmw, provocando un incendio.
Perché? «Avevano avuto una relazione sentimentale e lei non aveva accettato l’interruzione», spiega il pubblico ministero.
Nel corso dell'udienza preliminare che si è celebrata ieri mattina davanti al gup di Perugia l’imprenditore non si è costituito parte civile. Dal punto di vista processuale la donna ha chiesto e ottenuto di essere processata con rito abbreviato condizionato. Nel corso della prossima udienza dovrebbero essere sentiti un paio di testimoni indicati dalla difesa dell'imputata, poi il giudice Valerio D'Andria emetterà la sentenza che terrà conto, in caso di eventuale condanna, dello scontro premiale di 1/3 per il rito.