Foligno, ricevono per errore un bonifico da quasi 400mila euro. Due imprenditori chiamati a rispondere di appropriazione indebita ma vengono assolti. Ecco cosa è accaduto

L'avvocato Guido Bacino
di Giovanni Camirri
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Giovedì 22 Febbraio 2024, 10:39
FOLIGNO - Ricevono per errore un bonifico da quasi 400mila euro, restituiscono parte del denaro e parte la trattengono. Prima finiscono a processo per appropriazione indebita ma  vengono assolti perché “il fatto non costituisce reato”. È l’esito di una  vicenda che prende le mosse nel 2017. All’epoca una società con sede in Toscana effettua un bonifico in favore di una azienda piemontese. Il problema è che quell’azienda del Nord ha una omonima a Foligno ed è proprio questa a ricevere 386mila euro. Quando la società toscana si accorge dell’errore chiede lo storno della somma. Restituzione che avviene solo parzialmente (288milaeuro), con la società folignate che di fatto trattiene quasi 100mila euro. Parte l’iter giudiziario e si arriva all’udienza davanti al tribunale di Spoleto dove sono stati chiamati a comparire due imprenditori folignati, il legale rappresentante titolare del conto corrente della società alla quale è stato accreditato il bonifico e l’amministratore unico. A difendere i due l’avvocato Guido Bacino (nella foto) e il collega Fabrizio Maria Sansi. Il pm aveva chiesto 1 anno e sei mesi e la parte civile 100mila euro di danni e una provvisionale di 50mila euro. Il tutto davanti al giudice Paola Giammarioli che ha assolto gli imputati “perché il fatto non costituisce reato”. Ciò sulla scorta dell’indirizzo della Cassazione che, nel caso di bonifico eseguito per errore e trattenuto, in tutto o in parte dal soggetto che lo riceve, non si configura il reato di appropriazione indebita bensì un mero inadempimento civilistico rispetto all’obbligo di restituzione. 
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