Inter, Calhanoglu non si nasconde: «Sono tra i migliori registi al mondo, nessuno fa i gol che segno io. Con Inzaghi sono rinato»

L'intervista del centrocampista nerazzurro

Hakan Calhanoglu
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Giovedì 22 Febbraio 2024, 13:32 - Ultimo aggiornamento: 13:48

Sta confermando di essere il miglior centrocampista della Serie A per numeri e prestazioni ma ad oggi anche in Europa sta iniziando ad essere un top player di prima fascia. Uno dei leader dell'Inter, Hakan Calhanoglu ha rilasciato un'intervista a DAZN sottolineando la sua crescita e la consapevolezza nei suoi mezzi: «Ho detto mesi fa che sono tra i migliori registi al mondo, nessuno mi ha creduto ma io credo sempre in me stesso perché sono convinto delle mie qualità e non ho paura di nessuno».

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Le dichiarazioni di Calhanoglu 

Nel ruolo di regista ad oggi si sente il migliore. Calha ha fatto la sua personale classifica dei migliori 5 registi al mondo: «Toni Kroos lo metto terzo in questo momento, Enzo Fernandez al quinto posto, Kimmich al quarto, Rodri al secondo posto, io mi metto al primo posto. Mi sento il migliore perché i gol che faccio io soprattutto da fuori area difficilmente gli altri li fanno». Il turco ha proseguito: «Se guardate i miei gol sono quasi tutti dalla distanza. Cerco sempre di fare passaggi finali, il passaggio a 5 metri non mi serve. Passaggio a Dimarco? Cercherò sempre quel tipo di passaggi perché non mi piace giocare sempre dietro o col compagno vicino, mi piace verticalizzare, giocare veloce e creare spazi per i miei compagni che attaccano la profondità.

Avevo già visto Dimarco contro la Juve, prima che mi arrivasse la palla e lui sapeva che la palla gli sarebbe arrivata. Ci conosciamo da 3 anni e ogni stagione ci capiamo meglio. Loro sanno le mie qualità e io so le loro».

La fase di interdizione e i rigori

Calhanoglu è diventato impeccabile anche in fase di interdizione: «Mi piace fare scivolate prendendo il pallone. Una caratteristica che è venuta fuori perché mi piace correre e lavorare. Mi diverto anche a recuperare palloni. Rigori? E' un segreto».

C'è sempre da migliorare, gli avversari cercano di giocare a uomo su di me e devo cercare in queste situazioni di essere più bravo a farmi spazio. Con Barella e Mkhitaryan che mi aiutano è più semplice. Quando guardo i video ci sono ancora errori che faccio. Vincere altri trofei è un grande obiettivo. Piano piano guardiamo in avanti e vedremo alla fine cosa succederà. L'Inter lotta per tutti gli obiettivi, noi ci siamo».

Nuovo ruolo e rapporto con Inzaghi

«Prima volta da regista? Al Milan non ero pronto a farlo, quando è successo qui all'Inter ero pronto e ho detto subito di si al mister. Volevo provare questa sfida ed è stato molto importante questo cambio di ruolo nel mio percorso. Sul rapporto con il suo allenatore: «Inzaghi mi ha portato qui, mi ha chiamato tante volte per venire qui e lo ringrazierò sempre. Ha visto in me questo nuovo ruolo, quindi posso solo parlare bene di lui. Il mister parla poco ma ha un cuore caldo, ha un'intesa con i calciatori e ci ha fatto crescere».

«Io voglio bene all'Inter, ho trovato una famiglia. Ho già detto a loro che possono decidere il mio futuro ma io voglio rimanere qua. Mi sento rinato da quando sono all'Inter, ho avuto un periodo difficile prima ma qui sono cresciuto come uomo. Compagni, tifosi, staff mi hanno dato energia. Non si può spiegare, queste sono emozioni».

Pirlo idolo di Calhanoglu

«Veron è stato un grandissimo calciatore, mi piaceva la sua cattiveria e i suoi piedi. Busquets grande giocatore ma onestamente altri mi piacciono più di lui; fortissimo tecnicamente però per me è stato sempre lento. Modric è tanta roba, lo conosco molto bene ed è un esempio per tutto quello che riesce ancora a fare e per quello che ha vinto. Da lui si può prendere mentalità, professionalità e la bontà. Xabi Alonso mi è sempre piaciuto per il suo passaggio tagliato, simile a quello che ho fatto io con la Juventus. Pirlo è il mio idolo, lo conosco bene. Era tranquillo quando giocava, non sentiva lo stress, numero uno».

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