NEL NOME DEL PAPÀ
Messi si ferma perché non può andarsene e la domanda è come si faccia a trattenere uno come lui a giocare in una squadra in cui non crede più. Jorge Messi, che di Leo è anche agente, era infatti arrivato dall’Argentina nella capitale catalana mercoledì per incontrare il presidente del Barcelona Josep Maria Bartomeu e trovare una soluzione concordata per l’uscita del campione dal Barça. Ma se all’arrivo a Barcellona, Jorge Messi considerava molto difficile la permanenza del figlio un altro anno ancora nella Liga spagnola a difendere i colori blaugrana, l’incontro del tardo pomeriggio con Bartomeu sembrava potenzialmente in grado di cambiare l’epilogo. Il F.C. Barcelona si mostrava infatti irremovibile nell’indisponibilità a cedere il campione senza riscuotere la penale di 700 milioni di euro prevista nella clausola contrattuale e anzi interessato a rinnovare il contratto a Messi fino al 2022. Sostenuto in questo dalla Liga, che ha già visto andar via negli ultimi anni talenti come Neymar e Cristiano Ronaldo. D’altro canto, il Manchester City, la più quotata tra le squadre di possibile approdo del giocatore argentino, chiariva che era pronto ad accoglierlo solo una volta che fosse stato pienamente svincolato dal Barça, rendendone l’eventuale passaggio provvisorio, permesso dalla FIFA, una remota possibilità.
SCAMBIO DI DOCUMENTI
Nella tarda mattinata di ieri, uno scambio di comunicati tra lo studio di avvocati di Messi e la Liga sulla validità della clausola in caso di risoluzione unilaterale del contratto, era sembrato per un momento far saltare l’ipotesi di una soluzione fuori dai tribunali. Ma si trattava solo dell’ultimo atto legale prima di escludere una disputa giudiziaria lunga e dagli esiti incerti che nessuna delle due parti voleva. Messi dunque si ferma fino al giugno 2021, conclusione insperata quanto inattesa dal barcellonismo. Tanto più che si era detto che solo le dimissioni di Bartomeu avrebbero forse potuto far rientrare l’uscita anticipata del campione, ma non sono state necessarie. Non è la prima volta che Messi annuncia l’abbandono di una squadra, lo ha già fatto ripetutamente con la nazionale argentina ed è sempre ritornato a giocarci. Ma nel caso del Barça è diverso: ieri ha detto che avrebbe voluto finire la sua carriera nel Barcelona a patto però di giocare in una squadra vincente e il Barça è da troppo tempo senza progetto. Perciò avrebbe voluto andarsene «cambiare aria». Ma ha rassicurato i tifosi: «Mi fermo è darò il massimo come sempre, perché io voglio sempre vincere e voglio sempre il meglio per il club».
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