Roma, pistola alla testa dei cassieri: preso Roberto Matera (tradito dalle scarpe). Era l'incubo di San Basilio

Gli investigatori gli contestano tre colpi in tre giorni a negozi e supermercati

Roma, pistola alla testa dei cassieri: preso Roberto Matera (tradito dalle scarpe). Era l'incubo di San Basilio
di Camilla Mozzetti
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Sabato 23 Marzo 2024, 08:00 - Ultimo aggiornamento: 15:47

Tre colpi in tre giorni e tutti con lo stesso metodo e con quei particolari che si sono poi rivelati "fatali" per un romano di 46 anni, Roberto Matera, accusato di rapina a mano armata. A tradirlo sono state le scarpe da ginnastica che indossava nonché quella 9x21 con un difetto visibile a occhio nudo: la striatura sulla canna. L'uomo, gravato da numerosi precedenti specifici, a fine febbraio aveva preso di mira e rapinato tre attività commerciali a San Basilio gettando nel panico i commercianti poiché i colpi erano stati messi a segno in pieno giorno. Ad arrestarlo sono stati i carabinieri della stazione di zona che in poco tempo, grazie alle testimonianze dei commercianti e a seguito della visione delle immagini di alcune videocamere che avevano ripreso l'uomo a bordo della propria auto durante la fuga, sono risaliti alla sua identità. E in casa i militari hanno trovato sia le scarpe indossate dall'uomo nel corso delle rapine sia l'arma usata per minacciare i dipendenti o titolari dei negozi.

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Le vittime, basite, avevano raccontato la scaltrezza ma anche il sangue freddo mostrato dal 46enne di poche parole nel corso dei colpi.

Entrava nelle attività a volto parzialmente coperto dal cappuccio di una felpa e alzava la pistola, puntandola direttamente in faccia ai malcapitati che si trovavano dietro le casse. È andata così il 22 febbraio nel supermercato di via donato Menichella 170: Matera una volta entrato aveva minacciato con la pistola sia il direttore del supermarket sia la cassiera costringendoli a prendere il denaro e di farlo in fretta. Era appena il primo pomeriggio. Tre giorni dopo, ovvero il 25 febbraio, Matera replica la rapina stavolta in un negozio di scarpe di via Tiburtina 1109. Con il volto coperto da un cappuccio e sempre con la pistola al seguito intimava a un addetto alle casse di tirar fuori il denaro: «Dammi i soldi e nessuno si fa male».

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Nel primo colpo l'uomo era riuscito a portarsi via 455 euro nel secondo 200 euro. Sempre il 25 febbraio in un supermercato non lontano, ovvero in quello in via Ottaviano aveva minacciato, sempre brandendo la pistola, la cassiera costringendo la stessa a consegnargli 950 euro: «Apri il cassetto e dammi i soldi e sbrigati». Tre colpi in tre giorni. I militari della stazione San Basilio hanno raccolto le denunce e dato il via alle indagini. Le vittime hanno tutte fornito lo stesso identikit: un uomo sulla quarantina che indossava un paio di scarpe da ginnastica bianche e nere e quella pistola che aveva una striatura evidente sulla canna. Questi elementi insieme alle immagini di alcune videocamere che lo hanno ripreso durante la fuga hanno permesso ai carabinieri di trovarlo e arrestarlo in breve tempo ponendo così fine al panico che in breve si era diffuso nel quartiere proprio fra i commercianti. Il gip ha disposto per l'uomo la misura cautelare in carcere anche in ragione «della disinvoltura con la quale l'indagato ha commesso le tre rapine» sintomo evidente «di una particolare attitudine al delitto».

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