Dal Campidoglio l’aumento della Tari di quasi il 3% vieni visto come un successo. «Poteva essere molto peggio: l’incremento delle tariffe stabilito dall’Arera era del 14%. Siamo riusciti a contenerlo», spiegano da Palazzo Senatorio chiarendo come l’aumento contenuto del 2,87% invece che del 14% è dovuto alla lotta all’evasione.
LOTTA ALL’EVASIONE
Anzi, nell’analisi del Comune si evidenzia come questo aumento vada letto anche all’interno del lavoro di rilancio economico, finanziario e societario di Ama che, alla fine, si riverbera sul servizio reso alla città.
Il sindaco, Roberto Gualtieri, dice: «Più automezzi, nuovi cestini e cassonetti, importanti investimenti negli impianti per il riciclo, maggiore pulizia delle strade e dei marciapiedi: con il nuovo Piano economico finanziario prosegue il lavoro che fa di Ama un grande player dell’economia circolare e che darà a Roma la pulizia e il decoro che merita. Grazie all’importante lavoro sulla lotta all’evasione Roma sarà una delle poche città che riuscirà a mantenere sostanzialmente inalterata la Tari nonostante l’adeguamento all’inflazione imposto dall’Autorità di regolazione».
L’assessore al Bilancio, Silvia Scozzese, parla del Piano economico finanziario di Ama e lo definisce «espansivo e di crescita». Aggiunge: «Da quest’anno, il Piano permetterà di prevedere investimenti per circa 270 milioni. Ama era paralizzata, aveva costi altissimi e ci vedeva incassare solo il 17% dell’ordinario Tari mentre oggi il 65%, recuperando nel 2023 40 milioni di euro. Ecco perché oggi ci possiamo permettere di non scaricare sulla tariffa dei rifiuti i costi rivalutati del 14% come richiesto dall’Autorità nazionale».
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