Metro a Roma, allarme borseggi. Turisti picchiati dai ladri: 15 arresti ogni settimana

Una situazione che sta peggiorando col passare del tempo, come confermano i dati

Metro, allarme borseggi. Turisti picchiati dai ladri: 15 arresti ogni settimana. Escalation di episodi negli ultimi mesi
di Luisa Urbani
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Lunedì 15 Aprile 2024, 00:38 - Ultimo aggiornamento: 14:58

Basta stare meno di un’ora su una delle tante banchine della metropolitana per rendersi conto di quanto l'emergenza borseggi sia diventata sempre più impellente. Una situazione che sta peggiorando col passare del tempo, come confermano i dati. In tre giorni solo i carabinieri hanno arrestato 8 persone, tutte gravemente indiziate del reato di furto, per aver scippato diversi passeggeri sulla linea A.

Lo dicono i numeri e lo confermano i pendolari, che affollano le metro della Capitale, e i tanti turisti in vacanza, ai quali spesso vengono rovinate le ferie proprio per colpa dei malviventi.

E lo sa bene Hans Backers che della Germania è venuto a Roma con il figlio Alex per godersi qualche giorno di relax, ma sabato mattina è stato scippato da una coppia di sudamericani che gli ha rubato il portafoglio alla fermata di piazza di Spagna.

LA VITTIMA

«Ero appena salito in metro quando, mentre le porte stavano per chiudersi, sento qualcuno toccarmi da dietro. Avverto mio figlio che vede un ragazzo con in mano il mio portafoglio, subito si scaglia contro di lui, ma il giovane - racconta il turista - passa il portafoglio a una complice che scappa via. Lui però siamo riusciti a prenderlo e l'abbiamo bloccato sulla banchina per poi chiamare le forze dell'ordine». Nel frattempo è arrivata la vigilanza privata che ha fermato lo scippatore, un peruviano di 20 anni già noto alle forze dell'ordine per episodi simili. Pochi minuti dopo sono intervenuti anche gli agenti della polizia che hanno portato via il 20enne. Hans alla fine ha trovato il suo portafoglio - vuoto – lungo la banchina. «È un vero peccato vedere una città come Roma ridotta in queste condizioni», ribadisce amareggiato il turista mentre si allontana dalla fermata. La denuncia non l'ha fatta «perché serve a poco. Due giorni e starà di nuovo fuori. Purtroppo gli scippatori non restano quasi mai in carcere», conclude amareggiato il tedesco.

Hanno denunciato lo scippo, invece, i due turisti portoghesi ai quali, pochi minuti prima, erano stati portati via, oltre ai portafogli, anche i cellulari. Non però dallo stesso aggressore. In quel caso, raccontano,«erano rom».

CHI SONO

Quello che ormai si vive nelle metro è un far west sotterraneo in cui bande di sudamericani si mischiano a gruppi di rom. Anche se non mancano persone dell'est Europa e qualche italiano. Di prede, del resto, ce ne sono così tante che non serve nemmeno “dividere le piazze”. Ognuno con le proprie tecniche, scelgono la vittima e agiscono. Alcuni lo fanno in coppia, altri da soli, altri ancora in gruppi da 4-5 persone, ma tutti nei luoghi più affollati, dove possono confondersi tra la gente con più facilità. D’altra parte, ormai, - complici anche i video delle aggressioni e dei tentativi di furto che girano sul web - molti borseggiatori sono ben conosciuti da chi prende la metro ogni giorno.

LA RABBIA

«Li incontro sempre. Sia la mattina quando vado al lavoro che la sera quando torno a casa. Li conoscono uno a uno: sia i sudamericani che gli zingari, che con il tempo sono diventati bravi a nascondersi. È terrificante, la metro ormai è terra di nessuno», dice arrabbiata Nicoletta che viaggia sulla linea A. E come lei anche Adriano che «esausto dalla situazione» sta iniziando a pensare di «prendere un motorino per andare al lavoro perché non si può rischiare ogni giorno di tornare a casa senza soldi e telefono». Sulla metro A e sulla B come racconta Gianna che, da peruviana, si vergogna per i suoi connazionali. «Le facce sono sempre quelle. È davvero avvilente pensare che siano persone della mia terra. Invece che guadagnare i soldi in modo lecito se la prendono con gli innocenti. Servirebbero più controlli per mettere fine a questo scempio», osserva la giovane lavoratrice. Spesso, soprattutto nelle zone più turistiche, il personale della vigilanza privata che mette in guardia i viaggiatori c’è. Ma non basta.

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