Incidente metro B, il giallo della scuola guida:
al momento dello scontro un corso di formazione per macchinisti

Incidente metro B, il giallo della scuola guida: al momento dello scontro un corso di formazione per macchinisti
di Lorenzo De Cicco e Alessia Marani
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Domenica 7 Giugno 2015, 09:44 - Ultimo aggiornamento: 8 Giugno, 15:16

Nuovi accertamenti della Procura nella galleria della Metro B dove venerdì mattina alle 10,30 si sono scontrati due treni. Il pm Pierluigi Cipolla ha voluto acquisire la documentazione relativa alle strumentazioni di bordo del convoglio (un Mb vecchio tipo) che ha tamponato il Caf che lo precedeva all'ingresso della stazione Eur Palasport. E c'è un giallo: il fatto che in quel momento ci fosse un ingorgo di linea per lo svolgimento degli esami di abilitazione dell'ente ministeriale Ustif per i nuovi macchinisti e contemporaneamente il collaudo di alcuni nuovi Caf può avere interferito con la marcia dei due treni?

I convogli sono sotto sequestro, così come le due scatole nere che conservano il tracciato delle “zone” (ovvero tragitto e andatura seguita) e le registrazioni audio delle comunicazioni intercorse fra la centrale Dct della Garbatella (la sala di controllo) e i macchinisti. Vincenzo Piso e Andrea Augello, deputato e senatore di area popolare (Ncd-Udc), sono convinti che proprio da questi dialoghi possa venire fuori la chiave per risolvere il giallo. E in proposito domani presenteranno un'interrogazione parlamentare «per sapere se corrisponde al vero il fatto che, dal momento che nella mattinata si stavano svolgendo gli esami per i macchinisti, dalla Dct sia arrivato ai macchinisti l'ordine di marciare a vista, non tenendo conto quindi dei segnali luminosi e di blocco della linea». Circostanza che alcune fonti Atac smentiscono: «I treni per gli esami stavano viaggiando sul binario opposto verso Rebibbia» e «marciare a vista significa scendere ancora di velocità, a 5 - 10 km/h per cui il margine di errore sarebbe stato inferiore». Mentre altre confermano che l'ordine di marciare a vista avrebbe fatto disattivare il sistema di blocco automatico che garantisce la distanza di sicurezza fra i treni. Il nodo, dunque, è sui dispositivi di sicurezza: hanno funzionato o no? E perché se il sistema di blocco automatico era attivo, è stato ignorato o addirittura disinserito dal macchinista?

CORSA CONTRO IL TEMPO

Ieri mattina la Metro B ha ripreso a funzionare regolarmente, con la riapertura della tratta Laurentina - Magliana rimasta chiusa dopo l'impatto. «Molte scuse e la solidarietà dell'amministrazione capitolina ai passeggeri rimasti coinvolti in questa brutta esperienza, in particolare ai feriti che per fortuna non destano preoccupazioni - afferma l'assessore comunale ai Trasporti Guido Improta - I dipendenti Atac hanno lavorato al massimo per limitare i disagi e a 21 ore dall'accaduto sono state rimosse le 12 carrozze che impedivano la circolazione dei treni».

Era stato proprio Improta a parlare di un «probabile errore umano» dopo un sopralluogo in galleria.

I DUBBI

Non basta. Sempre a Piso e ad Augello «risulterebbe che le luci in galleria fossero funzionanti solo lungo un lato», mentre Cinzia Pellegrino, referente romana dell'area tutela vittime della violenza di FdI-An aggiunge: «Da tempo erano state segnalate condizioni di scarsa sicurezza della Metro B anche in quella tratta, per cui sono necessari controlli alla struttura e all'armamento». A breve Alessandro Pelosi, il macchinista che conduceva il treno che ha tamponato, sarà ascoltato dalla Procura. «Io so solo una cosa, che non è stata colpa mia. Come al solito la colpa finirà sul macchinista», aveva detto appena dimesso dal Sant'Eugenio. Intanto in ospedale, all'Umbero I, resta ricoverato il ferito più grave in codice rosso, Pino d'Andrea.

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