Erano anche i tempi in cui nel M5S si chiedevano dimissioni al primo avviso di garanzia perché "la presunzione d'innocenza per i politici non deve esistere", spiegava Luigi Di Maio. Poi è arrivato il governo di Roma, le cose sono cambiate e il garantismo di maniera è entrato nel dna del M5S, che lo scorso dicembre dopo il caso Marra ha vergato un nuovo codice etico. Molto più flessibile nei confronti degli indagati (come Raggi) che non vanno più cacciati (come chiedeva Raggi).
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