La prima tappa è, alle 20.30, la Collegiata di San Michele Arcangelo, spoglia e semi buia per il lutto del venerdì santo, ma popolata di figuranti in costume, portatori, musicanti e tutta quell'umanità vociante che anima le processioni. E' qui che don Ercole La Pietra mette in fila il corteo, che dal paese alto scenderà in basso, passando dalla Forcella e dalla circonvallazione: avanti il corteo dei personaggi in costume - dagli antichi profeti agli apostoli del Cristo, dai sommi sacerdoti ai soldati romani, e il popolo delle donne e dei bambini - poi i penitenti - i «barabbi» in bianco, scalzi e incatenati, le tre Marie in nero e, ancora, i capisaldi della processione - la statua della Madonna Addolorata e la bara del Cristo Morto - portati dai confratelli di Sant'Antonio. Un corteo destinato a crescere man mano che, dal paese basso, risale verso il centro, illuminato dalla luce di centinaia di torce, accompagnato dalle preghiere dei sacerdoti e del popolo e dalle musiche della Banda di Contigliano. Sfilando in paese, tra le bancarelle e la folla in attesa, il rischio di «sbandare» nel chiasso del folklore è fortissimo: tocca a don Ercole richiamare l'attenzione ora sui personaggi ora sulle storie che interpretano, e chiamare alla preghiera le migliaia di persone che, ogni anno, arrivano a Contigliano per quello che semplicemente è il venerdì santo.
Rientrata la processione, la scena si sposta a piazza Sant'Antonio, dove da settimane il gruppo parrocchiale lavora all'allestimento delle scene. «Stabat Mater» è il titolo della rappresentazione di quest'anno. Il binomio amore-perdono viene proposto da Gesù fin dall'inizio della sua predicazione come elemento fondante della dignità della donna. Scorrono sulla scena le donne simbolo del Vangelo: la samaritana che conversa con Gesù al pozzo, la peccatrice che gli lava i piedi con le lacrime e glieli asciuga con i capelli, l'adultera che tutti vogliono lapidare e che Gesù libera e perdona. La rappresentazione si snoda fino alle fasi drammatiche del processo e della messa a morte di Gesù e culmina nella suggestiva crocifissione. Una scena che, da sola, basterebbe a giustificare il viaggio. Ma Contigliano e il suo venerdì santo, sono molto, molto di più.
Una grande tradizione è quella della Sacra Rappresentazione della Passione a Cittaducale, organizzata dalla Pro loco, questa sera dalle 21, in piazza del Popolo. «La Sacra Rappresentazione della Passione - spiegano gli organizzatori - è una prestigiosa manifestazione culturale religiosa del nostro paese. L'evento, appuntamento fisso da qualche anno e uno dei nostri fiori all'occhiello tra le numerose attività svolte nell'anno, è organizzato in collaborazione con la Parrocchia di Santa Maria del Popolo, l'amministrazione comunale e con l'aiuto di tutte le persone che lo tengono a cuore. Lo spessore drammatico di questa rievocazione, pur nella sua semplicità, raggiunge toni elevatissimi grazie all'intensa partecipazione collettiva e al suggestivo scenario dell'antico borgo di Cittaducale». Info: 347/8496580.
Questa sera a Poggio Mirteto, con inizio alle 19, la Processione del Cristo morto e quella della Madonna con due diversi itinerari che poi si ricongiungono e tornano nella Cattedrale di Santa Maria Assunta. Via Crucis a Casperia e a Poggio Catino: processione e sosta di preghiera nelle stazioni che ripercorrono il martirio di Cristo fino alla crocifissione e alla morte. Stasera, processioni e Via Crucis nelle parrocchie di Fara Sabina e nella maggioranza dei paesi del Reatino.
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