RIETI - Italo Ormanni, il magistrato scomparso a 87 anni, titolare di inchieste su casi di cronaca italiana più importanti, tra i quali quelli riferiti alla scomparsa di Emanuela Orlandi, al delitto di Simonetta Cesaroni in via Poma, a Roma, e all’omicidio della studentessa Marta Russo, avvenuto all’università La Sapienza, non dimenticando le indagini condotte contro la criminalità organizzata e il terrorismo, è stato lungamente legato alla Sabina dove poteva contare su numerose amicizie e trascorreva le vacanze, soggiornando in una casa di campagna tra Montopoli e Poggio Mirteto. E, proprio a Poggio Mirteto, nel 2009, Ormanni fu l’ospite a sorpresa invitato dall’amministrazione comunale in occasione dell’inaugurazione della sezione distaccata del tribunale, poi chiusa nel 2012 per effetto dei tagli alla giustizia decisi dal governo Monti, di cui sottolineò l’importanza in prosecuzione dell’attività assicurata per decenni dall’ex Pretura.
Il magistrato era rientrato da pochi giorni dal Brasile dove, in qualità di capo del Dipartimento affari di giustizia del ministero, aveva sostenuto l’estradizione del terrorista Cesare Battisti, arrestato una prima volta dopo una lunga latitanza, e non volle mancare all’evento.