Blocco stipendi, forze dell'ordine pronte a scioperare

Blocco stipendi, forze dell'ordine pronte a scioperare
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Giovedì 4 Settembre 2014, 19:17 - Ultimo aggiornamento: 5 Settembre, 13:44

La minaccia forte: per la prima volta nella storia i sindacati di polizia ed i Cocer delle forze armate dichiarano lo sciopero generale del personale in divisa per protestare contro il mancato sblocco contrattuale annunciato ieri dal ministro Marianna Madia. Dopo le parole del ministro, i rappresentanti sindacali di polizia di Stato, polizia penitenziaria, corpo forestale, vigili del fuoco ed il Cocer interforze si sono dati appuntamento per una riunione in mattinata, in modo da concordare le mosse da fare. Ne è scaturito un comunicato di fuoco contro il Governo che ha mantenuto il blocco degli stipendi per il quinto anno consecutivo, nonostante «i continui impegni assunti formalmente con documenti ufficiali e con dichiarazioni sia dei ministri che dei capi dei singoli Corpi e Dipartimenti».

«Per la prima volta nella storia della nostra Repubblica - sottolineano i rappresentanti degli uomini e donne in uniforme - - siamo costretti, verificata la totale chiusura del Governo ad ascoltare le nostre esigenze per garantire il funzionamento del sistema a tutela della sicurezza, del soccorso pubblico e della difesa del nostro Paese, atteso le numerose richieste di incontro rivolte al Presidente del Consiglio, ad oggi inascoltate, a dichiarare lo sciopero generale». In caso di conferma del blocco nella legge di stabilità, sindacati e Cocer si dicono comunque pronti a «continuare a garantire la difesa, la sicurezza e il soccorso pubblico al nostro Paese», ma «chiederemo le dimissioni di tutti i capi dei vari Corpi e Dipartimenti, civili e militari, e dei relativi ministri poichè non sono stati capaci di rappresentare i sacrifici, la specificità, la professionalità e l'abnegazione del proprio personale. La frattura che si creerebbe in tale scenario - sottolineano - sarebbe insanabile; per questo diciamo che in tale ipotesi, o restano loro oppure tutti quelli che si sacrificano ogni giorno e in ogni angolo del Paese e dell'intero mondo per garantire sicurezza e difesa».

Primi effetti della protesta sul territorio. A Bologna i sindacati di polizia annunciano lo stop degli straordinari per l'ordine pubblico. Mentre Sap, Sappe, Sapaf e Conapo mettono in campo un «presidio permanente» di protesta a Roma in piazza Montecitorio. Maurizio Gasparri (Fi) sostiene le divise in agitazione. «Ogni risposta, anche le più polemiche - spiega - saranno a questo punto ammissibili da parte di chi viene umiliato una volta di più». Aperture arrivano dal sottosegretario agli Esteri Mario Giro, che chiede l'eliminazione delle «'promozioni bianchè. Mi riferisco in particolare al comparto sicurezza: Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia di Stato, Penitenziaria e Forestale e Vigili del Fuoco. Chi serve lo Stato si fa carico di grandi oneri per la nostra convivenza civile. Da troppi anni sono molti coloro che svolgono mansioni superiori al loro stipendio, rimasto congelato anche dopo più promozioni. Quindi va bene il blocco di contratti ma forse questo aspetto potrebbe essere rivisto, anche se non so se esistono le risorse almeno per questo».

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