Pesaro, i Camillas alla finale di "Italia's got talent": «Ma è come suonare dalla Cira»

Pesaro, i Camillas alla finale di "Italia's got talent": «Ma è come suonare dalla Cira»
di Luca Fabbri
2 Minuti di Lettura
Martedì 12 Maggio 2015, 11:17 - Ultimo aggiornamento: 13 Maggio, 10:24
PESARO - Il duo "originario di Pordenone trasferito sulla costa est di Pesaro" si prepara alla finalissima. Zagor, 41 anni e Ruben, 48 sono i Camillas e giovedì sera si esibiranno sul palco di "Italia's got Talent" per l'ultimo scalino da superare prima di raggiungere la vittoria.



Ma dove è "la costa est di Pesaro"?

«L'emozione ha giocato un brutto scherzo. Volevamo dire che siamo originari di Pordenone ma che ci siamo trasferiti sulla costa est di Pesaro».

Errare è umano ma perseverare è diabolico...

«Vede? L'abbiamo rifatto di nuovo. Ci siamo trasferiti a Pesaro sulla costa est dell'Italia. Dobbiamo ancora abituarci».

Non è facile passare dai live nei locali alla diretta televisiva.

«In effetti la prima puntata eravamo molto tesi e emozionati. Poi però nella semifinale ci siamo trovati a nostro agio. E'stato come suonare dalla Cira».

Frank Matano sembra avere un debole per voi.

«Lui è quello che più si è entusiasmato per le nostre esibizioni. E anche a noi piace molto. Ma anche con gli altri giudici si è instaurata una bella interazione. E credo che si percepisca questa positività».

In quale puntata vi siete più piaciuti?

«Sono state entrambe esibizioni belle. La seconda con tutti i palloni in giro per lo studio è stata molto emozionante mentre la prima credo che sia stata più divertente: insieme ai giudici abbiamo giocato, ci siamo scambiati battute ed è stato molto bello».

Il gioco è alla base della vostra musica.

«Noi giochiamo sempre. Ovunque andiamo. Lo facciamo quando suoniamo nei locali, nelle osterie, nei festival e anche in tv. Il gioco per noi è alla base di tutto. Improvvisiamo in ogni situazione».

Un po' come Cochi e Renato?

«Diciamo che non ci sono dei veri e propri modelli a cui ci ispiriamo. Però qualcosa della nostra musica rimanda a Cochi e Renato. Forse qualcosa anche agli Skiantos».

Dite la verità. Guardavate i talent prima di Italia's got Talent?

«X Factor non ci è mai piaciuto. Italia's got Talent non ci dispiaceva perché era molto più snello e con poche puntate. Di certo non avremmo mai pensato di andarci».

Come è nata la vostra partecipazione al programma?

«In modo magico».

Che significa?

«Non posso rivelarlo».

Ci potete dire almeno che pezzo suonerete in finale?

«No. Ma il brano avrà a che fare con la moltitudine, l'acqua e la potabilità».

Dopo la finale, vada come vada, che farete?

«Continueremo a suonare. Come sempre. Sabato saremo alla Corte dei Miracoli, in piazzetta delle Erbe, a mettere la musica in consolle come dj».

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