Prof pedofilo, l'avvocato delle vittime: «Le suore sapevano, ma non hanno denunciato. Gli abusi al Majorana potevano essere evitati»

Prima udienza in tribunale per Alessandro Frateschi

Prof pedofilo, l'avvocato delle vittime: «Le suore sapevano, ma non hanno denunciato. Gli abusi al Majorana potevano essere evitati»
di Marco Cusumano
3 Minuti di Lettura
Venerdì 1 Marzo 2024, 09:11

IL PROCESSO

Alcune suore sapevano, erano state informate degli abusi sessuali commessi da Alessandro Frateschi già nel febbraio 2022, ma non hanno denunciato. E' quanto sostiene l'avvocato Nicodemo Gentile, legale di alcuni dei ragazzi che secondo l'accusa sono stati abusati dall'ex professore di religione e diacono arrestato per pedofilia e detenuto ai domiciliari da luglio scorso, in una casa diversa da quella in cui vivono i figli.

L'avvocato Gentile lo ha ribadito ieri pomeriggio, dopo l'udienza che si è svolta in tribunale a carico di Frateschi, anche stavolta assente in aula. «Abbiamo le prove ed è agli atti - spiega il legale - c'erano delle suore che già nel febbraio 2022 sapevano degli episodi relativi a un ragazzo che aveva addirittura la sorella in affidamento.

Sappiamo che una delle suore ha anche chiamato Frateschi, nel 2022. I fatti avvenuti al Majorana potevano essere evitati perché risalgono al 2023». Un dettaglio estremamente preoccupante se dovesse trovare riscontri, il che potrebbe avvenire durante il processo con l'eventuale acquisizione di nuove testimonianze e prove.

Le domande sono molte: perché le suore di Terracina avrebbero evitato di segnalare alle autorità un episodio così grave commesso da una persona che frequentava la casa famiglia? Chi è stato informato dei presunti abusi sessuali di Frateschi? Perché nessuno ha denunciato il caso alle forze dell'ordine o in Procura?

L'UDIENZA

Intanto ieri pomeriggio, dopo il rinvio di un mese fa per la mancata notifica all'indagato, si è conclusa la prima udienza preliminare. Il giudice ha ricevuto la richiesta di incidente probatorio da parte del pm per poter ascoltare tre ragazzi, all'epoca dei fatti minorenni, che risultano come parti offese nel procedimento. Nella prossima udienza, il 7 marzo, il giudice comunicherà la propria decisione: se la richiesta dovesse essere accolta, sarà nominato un perito che assisterà i ragazzi nell'interrogatorio, con modalità protetta, che servirà a cristallizzare la loro testimonianza rendendola utilizzabile nel processo.

Ieri il gup ha accolto tutte le richieste di costituzione di parti civili, quelle presentate dai 5 ragazzi vittime di Frateschi ma anche quella della Garante regionale dell'Infanzia e dell'Adolescenza, Monica Sansoni, che ha espresso soddisfazione per la decisione: «Sono qui, ancora una volta, accanto ai ragazzi vittime di abusi. Sarò accanto a loro, passo dopo passo, in attesa che la giustizia faccia il suo corso. Ci vorrà tempo ma loro sono determinati, sono pronti a raccontare nuovamente tutto ciò che è accaduto e questo sarà importante per stabilire la verità davanti ai giudici».

E' stata inoltre esclusa la Diocesi di Latina come "responsabile civile", così come chiesto dall'avvocato Nicodemo Gentile, poiché non è stato ritenuto sufficiente il fatto di aver "abilitato" l'indagato all'insegnamento della religione.

Ora sono diversi gli scenari che si prospettano per le prossime fasi del processo ad Alessandro Frateschi. La difesa è orientata verso il processo con rito ordinario, una strada certamente più lunga perché prevede la possibilità di ascoltare nuovi testimoni, consulenti tecnici e periti. Ma non è escluso che l'ex insegnante del liceo Majorana possa chiedere il rito abbreviato, che gli consentirebbe in automatico lo sconto di un terzo della pena in caso di condanna, senza però l'acquisizione di nuovi elementi di prova.

© RIPRODUZIONE RISERVATA