Latina come città «che ha bisogno della nostra cura, di un governo del territorio che risponda alla qualità del vivere, alla sostenibilità, all’inclusione sociale e territoriale, una città giardino in cui germoglino le nuove esigenze di sviluppo economico, infrastrutturale e di mobilità, facendo della cultura il suo punto di forza».
Così il sindaco di Latina, Matilde Celentano, ha salutato l’assise, subito dopo il suo giuramento, nella prima seduta di Consiglio della nuova amministrazione.
Nel suo intervento dopo il giuramento (che ha visto prima qualche inconveniente tecnico con il microfono, poi la mancata partenza dell’Inno nazionale), la Celentano ha ricordato come la città vada verso il suo centenario, nel 2032, «un appuntamento irrinunciabile per mettere a sistema il nostro patrimonio culturale, riaprire i musei, realizzare percorsi e partenariati che proiettino Latina in un contesto di visibilità internazionale».
La seduta ha poi visto l’elezione del presidente del Consiglio comunale: allo scranno più alto è salito, come previsto, Raimondo Tiero, che ha preso anche più voti dei 23 previsti sulla carta. Infine, dopo altri adempimenti, e dopo una lunga sospensione dalle 13 alle 14, la presentazione della giunta. Polemiche dall’opposizione perché, dopo la presentazione, non è stato accordato l’aggiornamento della seduta, facendo così saltare un intervento che l’ex sindaco, Damiano Coletta, avrebbe voluto fare ricordando le opere fatte in sette anni di governo da cui dovrebbe ripartire l’amministrazione.
Alla fine, la maggioranza - sottolineando che dopo le comunicazioni sulla giunta non sono previsti interventi - ha abbandonato l’aula, evidenziando anche che oggi era lutto nazionale per la concomitanza con i funerali dell’ex premier. Il Consiglio, alla fine, si è sciolto alle 16.