Ragazza uccisa Aosta, arrestato a Lione il presunto killer: italiano di origine egiziana, era ​già a processo per abusi sulla vittima

I segni sul corpo: la giovane ha opposto resistenza. L’ombra della premeditazione

Il corpo di una donna è stato trovato ieri nei pressi della frazione Equilivaz, nel comune La Salle, in Valle d'Aosta. A scoprire il cadavere è stato un passante. Sono intervenuti i carabinieri del reparto operativo di Aosta. Sono stati condotti...
di Erica Di Blasi
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Mercoledì 10 Aprile 2024, 22:13 - Ultimo aggiornamento: 12 Aprile, 08:35

Prima di ucciderla era già stato violento nei suoi confronti. Le aveva rotto il naso a furia di botte. Lei aveva trovato il coraggio di denunciarlo e tra qualche giorno ci sarebbe stato il processo. Ecco perché gli inquirenti pensano a un delitto premeditato. L'assassino è stato arrestato dalla polizia francese a Lione.

Quello che è certo è che il delitto era un modo per fargliela pagare. A lei, a quella ragazza che aveva trovato il coraggio di denunciare le botte subite per anni. E anche in quella chiesa in mezzo al nulla si è difesa. Ha lottato per non morire. Lo dimostrano i tagli che hanno sulle dita delle mani. Ha cercato di opporsi al suo aggressore, di spostare il coltello che l'ha trafitta alla carotide, alle vie aeree - il fendente fatale - e all'addome.

Ragazza uccisa Aosta, ipotesi turismo di luoghi abbandonati: la storia della cappella dell'Equilivaz (che salvò gli abitanti da una frana)

LA RICOSTRUZIONE

Un omicidio studiato nei dettagli per sfuggire alla giustizia.

I tagli che ha sulle dita a entrambe le mani sono profondi. Lei, una ragazza francese di 22 anni, originaria di Lione, o meglio di Saint-Priest, non immaginava che il suo coetaneo arrivasse a ucciderla. Cercavano luoghi abitati dai fantasmi in Valle D’Aosta. Dicevano di far parte della rete Urbex, i cui membri vanno a esplorare luoghi abbandonati. E così dopo un lungo girovagare per l’Europa, prima in Germania, poi in Austria e in Francia, sono arrivati in Italia. Dalla Svizzera alla Valle D’Aosta. Lui è nato in Italia, ma vive a Grenoble. Le sue origini sono egiziane: un bel ragazzo, di colore, con i rasta. La coppia si conosceva da tempo. Stavano insieme: lei era rimasta con lui anche dopo averlo denunciato. Dopo un lungo periodo di depressione arrivato anche per via della separazione dei suoi genitori, lei aveva iniziato a un frequentare un ambiente borderline. Dormiva in edifici abbandonati: in poco tempo ha avuto qualche piccolo precedente per droga. Ai suoi vecchi amici non piaceva quel ragazzo che frequentava.

I TIMORI DELLA FAMIGLIA

Nemmeno a suo padre che l’aveva messa in guardia. Ma era partita lo stesso in giro per l’Europa con lui, convinta di vivere un’avventura. “Urbex”, porta all'esplorazione di edifici abbandonati. Ed Equilivaz, frazione di La Salle, in provincia di Aosta, sembrava l’ideale. Un villaggio abbandonato, che ospita anche la chiesetta diroccata dove il 5 aprile scorso è stato trovato il corpo della ragazza. Il delitto però secondo il medico legale Roberto Testi risalirebbe a molto prima: quando è stata rinvenuta la giovane poteva già essere morta da una settimana. Dopo l’omicidio il ragazzo si è preoccupato di far sparire dalla scena del crimine ogni elemento che portasse a identificare la vittima. Proprio perché si conoscevano e una volta identificata lei, come in effetti è poi accaduto, sarebbe stato facile arrivare a lui. I carabinieri di Aosta non ci hanno comunque messo molto per avere i due nomi e una volta accertato che si trattasse di un omicidio grazie all’autopsia, richiedere un mandato di cattura internazionale per fermare il ragazzo in Francia. Il giovane era infatti già fuggito verso Grenoble: era però talmente sicuro di sé da portarsi dietro il suo cellulare accesso. Contro di lui ci sono anche i filmati del supermercato di zona. I ragazzi sono stati infatti ripresi insieme qualche giorno prima del delitto. A La Salle la coppia non era passata inosservata: «Mi sembravano due ragazzi sofferenti - ha raccontato una donna del posto che li aveva incontrati a fine marzo - e mi hanno raccontato di essere arrivati dal confine svizzero. Cercavano un supermercato grande per fare la spesa. Ha sempre parlato lui. Si esprimeva in un buon italiano, anche se non sembrava italiano. Non sembrava un tipo violento, tutt'altro».

LA PREMEDITAZIONE

Invece sembrava essere tutto premeditato. Il ragazzo, con la scusa dei fantasmi, avrebbe voluto portarla in un edificio isolato per mettere in atto il suo piano. L'arma del delitto, che non è stata ancora trovata, sarebbe un coltello tipo Opinel, con una lama di media lunghezza. Il borgo ha una sua storia. Proprio nella cappella dedicata a Santa Barbara gli abitanti dell'Equilivaz trovano riparo durante il diluvio del 6 giugno del 1879, mentre le sei case del villaggio venivano ridotte a ruderi. Una massa di neve sciolta e acqua esondata a monte, dal torrente Vertosan, trascinò con sé massi e alberi, finendo sull'abitato e travolgendo anche il bestiame. Da allora l'Equilivaz, raggiungibile con una breve camminata dalla strada statale 26, è disabitato. La “Esplorazione urbana”- per quanto potenzialmente pericolosa - negli ultimi anni ha avuto una discreta popolarità tra i giovani, grazie anche ad alcune serie televisive, siti web e pagine social. Abitazioni, teatri, catacombe, bunker: tutto, secondo i cultori dell'Urbex, può assumere un fascino particolare.

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