Lo stabilimento di Balvano, in provincia di Potenza, quelli di San’Angelo dei Lombardi e di Caivano in Campania. «Oggi Ferrero, grazie anche alle acquisizioni fatte a livello internazionale, è il secondo produttore al mondo di biscotti. Il nostro orizzonte di sviluppo è internazionale, ma è sempre l’Italia la nostra fonte di ispirazione. Crediamo nel nostro Paese», afferma Alessandro D’Este, presidente e amministratore delegato di Ferrero commerciale Italia. E proprio l’impianto di Balvano è una delle linee di punta dell’azienda fondata nel 1946 ad Alba dal giovane cioccolatiere Pietro Ferrero: sforna complessivamente oltre 700 mila quintali di prodotti, 200 mila quintali sono merendine e più di 400 mila biscotti, compresa l’ultima novità sulla tavola della colazione, i Kinderini.
Occupazione
Gli ingegneri del gruppo hanno lavorato sette anni per mettere a punto i frollini a forma di ovetto Kinder, un complesso lavoro di intelligenza artificiale e riconoscimento facciale per creare diciotto espressioni diverse. Nella linea produttiva sono stati investiti oltre 50 milioni di euro, con un impatto occupazionale complessivo quantificabile in più di 120 nuovi assunti con contratti a termine stagionali. E l’obiettivo di trasformare l’impianto di Balvano in un polo dei biscotti tutto italiano in un mercato, quello della prima colazione, che nel nostro Paese vale 6,8 miliardi di euro. «Nel primo anno di vendita contiamo di superare i 300 milioni di biscotti consumati in Italia, quasi cinque a testa», calcola D’Este. «Quella dei frollini è una categoria importantissima.
Patto anti inflazione
Il segmento della prima colazione, a livello nazionale, cresce in valore del 12,6% e gli italiani per iniziare la giornata scelgono soprattutto biscotti (95%), creme spalmabili (88%) e merendine (86%). La nube che offusca un mercato in espansione è l’inflazione. «Ovviamente siamo tutti preoccupati per la riduzione del potere d’acquisto dei consumatori», riflette D’Este. «Abbiamo sempre cercato di contenere i nostri prezzi dove operiamo, poniamo sempre alta attenzione a mantenere un rapporto forte coi consumatori. Il rispetto nei loro confronti è la nostra priorità. Per questo aderiremo al patto anti inflazione del governo, siamo in procinto di inviare la comunicazione al ministero». In ogni caso, sottolinea il manager, «abbiamo operato aumenti di listino estremamente contenuti. Dal 2017 al 2022 non ne abbiamo fatti. Dopo quello del 2022 ce ne sarà uno a partire dai prossimi mesi del 2024».