LE RADICI
Naturalmente la presenza del ”terrone”, con la sua filosofia di vita singolare e le canottiere improbabili, sconvolgerà non solo la vita della famigliola ma anche i suoi equilibri sociali... «Il conflitto tra regioni», spiega Miniero, «questa volta è solo sullo sfondo. Nel film, vizi e pregiudizi del sud vengono esportati al nord. E si parla di meridionali che, una volta nel Settentrione, rinnegano la propria identità. Sia pure in piena globalizzazione, io continuo a puntare sulla realtà locale che offre ancora tanti spunti». È d’accordo anche Papaleo, sempre più a suo agio nei panni del meridionale: «Rocco rappresenta la sintesi del sud», dice Miniero. «Le radici sono importantissime, tengono in piedi gli individui», rilancia l’attore lucano. «Io rimango fermamente ancorato alle mie che mi consentono di succhiare dalla terra il nutrimento indispensabile per un artista».
IL MESSAGGIO
Del suo personaggio, Paola Cortellesi dice: «Maltratta il marito e i figli, è scortese con tutti: non è certo una donna che amo. Ma proprio per questo interpretarla è stata una bella sfida». E qual è il messaggio del film? «Anche se potrà sembrare conservatore, è molto semplice: la salvezza è nel privato, alla fine la famiglia resiste alla società», spiega Miniero. E dal film all’Italia di oggi, il passo è breve. Papaleo, imiterebbe mai un politico? «No, mai, con tutto il rispetto e l’ammirazione per i comici che fanno satira», risponde l’attore. «Con certe cose non si scherza: la degenerazione attuale, secondo me, è stata agevolata dalla mania di buttare tutto in burletta. Apprezzo i politici che sono in grado di regalarmi un sogno, come Obama a suo tempo. Anche se le cose non sono andate secondo il previsto, aveva acceso la speranza». In Italia chi potrebbe accenderla? «Renzi. È l’uomo del momento, speriamo che ci riesca».
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