Negli ultimi cinque anni in tutta Italia 3.339 edicole hanno abbassato le saracinesche. La fotografia della provincia di Frosinone conferma, purtroppo, il trend: all'inizio del 2023 i punti vendita editoriali (quelli esclusivamente dedicati a quotidiani e riviste) erano 158, oggi scesi a 110 ed entro la fine dell'anno le previsioni parlano di altri 10 in via di chiusura.
Numeri inclementi di fronte ai quali gli edicolanti hanno deciso di reagire, a cominciare dall'iniziativa denominata "La Notte delle edicole" promossa dal Sindacato nazionale giornalai dItalia (Sinagi) nella serata di ieri per evidenziare il ruolo delle edicole sul territorio.
Lo ha spiegato bene il segretario provinciale Sinagi, Paola Mattoni, che ieri ha raccolto un folto gruppo di colleghi di tutta la provincia presso l'edicola di Silverio Ceccarelli, davanti al Parco Matusa di Frosinone, chiedendo a nome della categoria misure di sostegno al settore. «Le edicole - ha spiegato - sono punti di riferimento culturale, piazze di confronto, luoghi di aggregazione e come tali, noi edicolanti meritiamo ascolto e attenzione. Per contrastare una crisi che è ormai irreversibile, ma anche per pensare ad un futuro che tuteli la categoria e offra spazi alle giovani generazioni. Il nostro è un servizio pubblico essenziale e lo abbiamo ampiamente dimostrato».LE RICHIESTE
Sono diverse le richieste che arrivano dagli edicolanti al Governo: «Il rinnovo del contratto, fermo da 15 anni, il bonus per il sostegno della diffusione capillare della carta stampata su tutto il territorio nazionale finanziato dal Fondo per leditoria, il riconoscimento dello status di lavoro usurante per chi opera in edicola, una nuova rottamazione delle licenze con accompagnamento alla pensione. Ai Comuni chiediamo il cambio della destinazione duso dei chioschi, mentre agli editori chiediamo dieci centesimi per ogni pubblicazione consegnata in edicola».
Tra i sostenitori dell'iniziativa anche alcuni amministratori: l'assessore Valentina Sementilli del Comune di Frosinone, il consigliere comunale Andrea Turriziani ed il sindaco di Castro dei Volsci, Leonardo Ambrosi.
LA COMMOZIONE
Commosso l'intervento di Silverio Ceccarelli che, insieme a sua moglie Alfonsina, ha fatto gli onori di casa ringraziando il Sinagi e tutti i colleghi intervenuti e ricordando la sua lunga esperienza nello storico punto vendita editoriale del capoluogo: «La prima edicola dei miei genitori, Giulio e Augusta, fu un banchetto con una sedia sotto i portici a pochi metri da qui. Ne abbiamo accolti di clienti e con loro abbiamo stretto tanti rapporti umani. Ecco questo è il valore inestimabile che le edicole devono continuare ad avere».LE ALTRE STORIE
Ne sono convinti anche Sara e il marito Carlo, due giovani di Cassino, che hanno deciso di acquistare un' edicola (in piazza Sam Giovanni) proprio quando è iniziato il declino e molte edicole hanno iniziato ad abbassare la saracinesca.
Ha aderito alla mobilitazione anche Marco Cellucci dell'omonima e storica edicola di via Marsicana a Sora: «Accendiamo una luce sulle edicole, questi piccoli fari di democrazia».
Più disilluso Piero Pomponi storico edicolante di Anagni. L'edicola venne aperta oltre 60 anni di fronte alla storica Porta Cerere dalla madre. È passata un'era. Negli ultimi due anni Anagni ha visto chiudere altre due edicole del centro storico chiudere i battenti praticamente una dopo l'altra. «Purtroppo -cdice Pomponi - i tentativi di rivitalizzare le edicole e, con esse, il mercato dei giornali arrivano piuttosto tardi. Ormai viviamo una situazione di profonda crisi. Per la quale purtroppo non vedo molti rimedi possibili almeno non a breve scadenza».
(Hanno collaborato Paolo Carnevale, Alberto Simone e Roberta Pugliesi)