La decontribuzione e il taglio del cuneo fiscale
La decontribuzione per le madri, applicabile a tutte le lavoratrici con contratti a tempo indeterminato, indipendentemente dal livello della retribuzione, con l’esclusione del lavoro domestico, corrisponde a un taglio extra del cuneo fiscale, che lato lavoratorice vale in tutto il 9,19% dello stipendio (il restante 23,81% è a carico del datore di lavoro).
Gli effetti della misura si intersecano quindi con quelli della proroga al 2024 dell’esonero parziale, pari a 6 o 7 punti percentuali, dal versamento dei contributi Ivs a carico del lavoratore con retribuzione fino a 35.000 euro. Il taglio del cuneo fiscale nazionale. La decontribuzione per le lavoratrici madri si tradurrà quindi in un aumento in busta paga fino a 1.700 euro, 140 euro al mese. A fare i calcoli è stato l’Ufficio parlamentare di bilancio.