Doveva fare da amministratrice di sostegno a una parente disabile, orfana, affetta dalla sindrome di Down, con invalidità permanente al 100%, invece i suoi beni li utilizzava lei, a volte anche i figli, per andare nei ristoranti, palestre, piscina e a fare shopping nei negozi di abbigliamento. Per l’amministratrice infedele di Lanciano è scattato il provvedimento di sequestro preventivo di beni per pari valore delle somme sottratte alla sfortunata malata, pari a 27.575 euro, dal 2017 a gennaio 2023.
Derubata orfana disabile
Protagoniste entrambe donne cinquantenni, la vittima disabile e l’amministratrice denunciata per peculato e che, peraltro, non ha mai rendicontato le spese dell’assistita al giudice tutelare.
La Finanza ha verificato che per le spese l’amministratrice ha usato bonifici, assegni bancari e carte bancomat per finalità non autorizzate dal giudice tutelare ed estranee agli interessi della vittima. Soldi spariti per fare bella vita. Spese confermate dalle dichiarazioni dei titolari degli esercizi commerciali. Gli esercenti hanno difatti confermato come il percettore dei beni ceduti venduti e offerti fosse l’amministratore di sostegno e in alcuni casi anche i figli.
La madre era morta da sei anni ma la figlia continuava a riscuotere la pensione
Il sequestro preventivo del gip ha bloccato adesso tutte le disponibilità finanziarie fino alla concorrenza di euro 27.575 euro dell’amministratrice, quali beni mobili ed immobili, titoli di credito, giacenze di conto corrente. Ma si indaga ancora per verificare altre spese effettuate indebitamente.