Franco Di Mare: «Agli ammalati di questo stesso tumore che ho io dico che una soluzione non è così lontana»

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“Temo che vediate traccia di qualcosa (della mia malattia), questo tubicino è legato a un respiratore automatico che mi permette di respirare in modo forzato ma mi permette di essere qui. Io mi son preso un mesotelioma, un tumore molto cattivo, legato alla presenza di amianto nell’aria. Si prende perché si respirano particelle di amianto senza rendersene conto: una fibra di amianto è 6.000 volte più piccola e leggera di un capello. Una volta liberata nell’aria non si deposita più per terra, uno la respira senza rendersi conto. Ha un tempo di conservazione lunghissima, può restare in attesa fino a 30 anni e quando si manifesta, ahimè, in genere è troppo tardi. Con questo non finiscono le speranze, le speranze ci sono ancora, la ricerca va avanti. Voi avete Burioni che qualche settimana fa ospitò un grande della ricerca, Paolo Ascierto, proprio intorno ai temi dell’immunoterapia, che presentò il vaccino per una malattia correlata al cancro. Non è vero che domani non ci siano possibilità, al momento no. Stasera sono qui a festeggiare l’idea che esista una soluzione che ancora non si è scoperta ma che probabilmente verrà scoperta. Non bisogna buttarsi giù, lo dico agli ammalati di questo stesso tumore che ho io, che si può andare avanti con ragionevoli speranze che ci sia una soluzione e che non sia così lontana”. Contenuti in streaming su discovery+ (www.discoveryplus.it)