Roma, De Rossi: «Contro il Bayer non preservo nessuno, ma Dybala va valutato. Faremo una partita vera»

La conferenza stampa dell'allenatore giallorosso alla vigilia di Leverkusen-Roma

Daniele De Rossi
di Gianluca Lengua
5 Minuti di Lettura
Mercoledì 8 Maggio 2024, 19:48 - Ultimo aggiornamento: 9 Maggio, 15:05

Daniele De Rossi ha negli occhi la speranza di provare a passare in finale. Ci crede, come ci credeva ai tempi di Roma-Barcellona, che portò in giallorossi in semifinale di Champions League: «Quella era in casa, eravamo talmente tanto spacciati che la potevamo prendere a cuor leggero per trasformarla da impossibile a possibile. Quelli erano considerati dei marziani, il Bayer è fortissimo. Noi abbiamo le carte in regola per ricreare quell’atmosfera, siamo pronti a fare una partita vera e riaprire la questione». Di seguito la conferenza stampa integrale di Daniele De Rossi alla vigilia di Bayer Leverkusen-Roma

La conferenza di De Rossi

L’ultima volta ha detto che se Dybala cammina lo avrebbe fatto giocare, oggi palleggiava. Domani gioca o lo preserverà in vista di Bergamo?

«Nessuno verrà preservato in vista di Bergamo. Le valutazioni che faremo saranno con i calciatori, i dottori, lo staff sanitario, ma non in vista di Bergamo. Dybala? Dobbiamo valutare bene come sta lui, che prestazione mi può fornire.

Sono solo passati un paio di giorni. Non farò valutazioni in vista di domenica, questa partita non possiamo sottovalutarla. Ne voglio parlare bene con lui e con il dottore e qualche altra cosa non voglio dirla». 

Ha visto il post sui social di Leverkusen?

«A volte questi sono errori che vengono fatti non da staff tecnico e giocatori. Appartengono all’ufficio ticketing e chi gestisce queste cose, sono concentrati a raggiungere questa finale, non penso ci abbiano snobbati». 

Cosa pensa delle parole di Gasperini sul codice giallo?

«Ne parleremo quando ci sarà l’Atalanta. Questa semifinale è troppo importante per perdere tempo su cose che non c’entrano con il calcio».

Cosa bisogna ripetere e non ripetere della semifinale d’andata?

«Da ripetere la continua applicazione e ricerca del gol. Quando non lo abbiamo ricercato, loro sono stati bravissimi a farci perdere le distanze del pressing. Fino all’ultimo secondo abbiamo interpretato la partita come si interpretano le semifinali. Il risultato è pesante e difficile, crederci e provarci come abbiamo fatto fino all’ultimo secondo dell’andata ci porterà a giocarci la partita anche qui. Siamo venuti per questo».

In Roma-Barcellona lei era in campo, ai ragazzi cosa dirà prima della partita?

«Ogni tanto preparo qualcosa, ogni tanto vado a braccio. A quella squadra ho detto da capitano che mi fidavo in quanto compagni e posso dire lo stesso anche a loro. Mi fido di loro, a volte basta a volte no, ma so che faremo la partita giusta per fare una piccola impresa. Quella era in casa, eravamo talmente tanto spacciati che la potevamo prendere a cuor leggero per trasformarla da impossibile a possibile. Quelli erano considerati dei marziani, il Bayer è fortissimo. Noi abbiamo le carte in regola per ricreare quell’atmosfera, siamo pronti a fare una partita vera e riaprire la questione».

Il 4-4-2 sta diventando una struttura su cui costruire le partite?

«Le idee prendono forza guardando le prestazioni dei giocatori. La cosa di Stephan nasce per aiutare la difesa e difendere meglio contro Leao e Hernandez. Sono esterni che possono avere un’utilità anche dalla parte opposta. Abbiamo Paulo che vogliamo venga dentro, a volte quella parte di campo rimane sguarnita e dobbiamo mandarci il terzino. L’hanno fatto bene Celik, Karsdorp e Kristensen. Ma a volte metterci uno che fa l’ala, e dall’altra parte abbiamo anche Spinazzola che lo ha fatto in Nazionale molto bene e ci si trovava ancora meglio, potrebbe essere un qualcosa che ci tornerà utile continuamente. Non solo in futuro, ma anche nel presente». 

Tre componenti che bastano per ribaltare la situazione?

«Forse tre non bastano, a volte ne bastano una o due. Forza mentale, pazienza e tanta attenzione senza poi parlare dei gesti tecnici. Non possiamo più sbagliare, a questi livelli gli errori si pagano. Non era una finale, ad alcuni errori possiamo rimediare. È l’ultima volta che avremo margine, abbiamo un’altra chance per provare ad essere perfetti. Se una squadra in 47 partite non ha mai perso e in queste ha giocato contro chi ha farà stasera la semifinale Champions ed è arrivato ieri in finale qualcosa significa. C’è la necessità di fare la partita perfetta, per esserlo devi stare attento, forte di testa e avere grande cuore. 

Si aspetta un Bayer come l’andata?

«Non lo so. Pensavamo giocassero con un attaccante di peso, ma avevamo valutato che contro Bayern e Borussia Dortmund avevano giocato solo con il falso nove. Ho cercato di dare quelle nozioni che i ragazzi devono portarsi dietro. Ho cercato di dirgli le cose più probabili e spero che se cambia tutto quanto di mettere mano e spiegarli come prenderli e come farsi venire a prendere. Altrimenti devi comunicare dalla panchina».

© RIPRODUZIONE RISERVATA