«Ha aperto gli occhi, è cosciente e riesce a parlare e capire, anche se non è del tutto presente». Le parole commosse sono di Monica, la mamma del giovane 17enne investito lo scorso 4 gennaio nella frazione di Marino di Frattocchie, ai Castelli Romani. Il ragazzo si trovava insieme a un suo amico in via del Sassone quando, all’improvviso, una macchina che procedeva verso via dei Laghi lo ha investito. Sul posto sono arrivati i soccorsi e il ragazzo è stato trasportato d’urgenza presso il Policlinico di Tor Vergata in condizioni gravi. Un incidente che ha sollevato numerose polemiche sulle condizioni disastrose di quel tratto di strada segnalato più volte dal Comitato di Quartiere in quanto rischioso a causa dell’assenza significativa di segnaletica stradale.
Cosa è successo
Erano da poco trascorse le 21 quando il giovane, originario di Marino, vicino Roma, insieme a un suo coetaneo escono per una passeggiata. Su via del Sassone, i ragazzi camminano nelle vicinanze di un tratto di strada privo di marciapiede.
La strada maledetta e le segnalazioni ( inascoltate) dei cittadini
In passato, a causa di diversi incidenti, gli abitanti di quella frazione avevano segnalato le criticità della strada e richiesto l’intervento da parte del Comune. «E’ una strada vergognosa - sostiene nuovamente Monica - è stato fatto un presidio con il Comitato di Quartiere, ma nessuno ci ha ascoltati». «Si tratta di una via provinciale che non ha marciapiedi e anche uscire per una breve passeggiata con il cane può diventare pericoloso. Sarebbero sufficienti i dissuasori, un semaforo pedonale oppure un autovelox per arginare ogni rischio quotidiano per tutti i pedoni».
La solidarietà del quartiere e dal web
La comunità di Marino e i residenti del quartiere si sono mobilitati per aiutare sin da subito la famiglia di giovane investito nelle scorse settimane. «Non ho parole per ringraziare le numerose persone che mi hanno dimostrato affetto e vicinanza - afferma mamma Monica - anche al parco dove mio figlio ha lavorato come animatore nel periodo estivo c'è un monitor con una scritta: «Non mollare». Una comunità presente e unita: «E’ stato il viaggio più brutto e più lungo della mia vita - aveva scritto giorni fa la mamma del 17enne all’interno di un gruppo social - la corsa dalla Sicilia verso Roma volando per strada e pensando solo ad arrivare il prima possibile da lui e soprattutto per stare vicina a mia figlia che non si è mossa dal fratello e che ha portato sulle spalle ( come una vera donna ) la responsabilità di firmare al posto mio per gli interventi urgenti. Mio figlio - si legge - è forte e io ho tanta fede. Perfetti sconosciuti che lo hanno coccolato e gli hanno dato il primo soccorso: non dimentico i gesti che alcuni di voi hanno fatto e a ognuno di voi dico semplicemente grazie», conclude la donna.