Intelligenza artificiale, a Roma e provincia si cercano 5mila persone: ingegneri, progettisti e tecnici del web le figure più richieste

Lo studio di Confartigianato: Ingegneri, progettisti e tecnici del web tra i profili richiesti dalla nuova tecnologia ma manca la formazione

Intelligenza artificiale, a Roma e provincia si cercano 5mila persone: ingegneri, progettisti e tecnici del web le figure più richieste
di Giampiero Valenza
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Sabato 20 Aprile 2024, 06:38 - Ultimo aggiornamento: 21 Aprile, 12:48

A Roma mancano oltre cinquemila lavoratori ad elevata specializzazione in grado di sostenere i processi dell’intelligenza artificiale. E ci sono professioni che soffrono più di altre proprio perché le aziende cercano ma non riescono a trovare le persone giuste.

A dirlo è un’analisi di Confartigianato Roma proprio sul mondo hi-tech e che fotografa una particolare condizione del mercato del lavoro. Eppure, nonostante la necessità delle imprese, il mondo dell’intelligenza artificiale fa ancora discutere. Secondo uno studio di Changes Unipol elaborato da Ipsos, e pubblicato ieri sul Messaggero, il 41% dei romani ha timore per la perdita dei posti di lavoro in città e il 40% vede minori opportunità lavorative per chi ha una bassa alfabetizzazione digitale.

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COSA NON SI TROVA

Stando ai rilievi della Confartigianato capitolina, tra le professioni scientifiche e ad elevata specializzazione che superano il 70% di difficile reperimento, ci sono ingegneri elettrotecnici, ingegneri dell'informazione, analisti e progettisti di software, ingegneri energetici e meccanici, progettisti e amministratori di sistemi, ingegneri industriali e gestionali.

A seguire (sempre sopra la soglia del 70%), elettrotecnici, tecnici della produzione di servizi, tecnici web, tecnici programmatori e tecnici dell'organizzazione e della gestione dei fattori produttivi. Tra gli operai specializzati la maggiore difficoltà di reperimento riguarda gli attrezzisti di macchine utensili, i meccanici artigianali, i riparatori e manutentori di automobili, i posatori di tubazioni idrauliche e di gas. Anche loro, infatti, possono giovare delle competenze legate all’Ai, come il monitoraggio delle reti e dei sistemi e le attività manutentive.

LA PROPOSTA

Confartigianato Roma propone l’istituzione di un tavolo di confronto tra imprese (sia per le più grandi ma anche per le più piccole), Comune e Regione proprio per gestire questi sistemi. «Si rende sempre più necessario il rafforzamento delle infrastrutture digitali e delle competenze specializzate - dice Andrea Rotondo, presidente di Confartigianato Roma - Va aperto un tavolo regionale sull’intelligenza artificiale dove le categorie si incontrino con le istituzioni per governare i processi in atto». «L'Ai può fondersi con quella che noi chiamiamo “intelligenza artigiana” che fa parte della creatività dell’essere umano e che rende unico un prodotto - spiega Andrea Rotondo - Così si riequilibra il portafoglio delle competenze imprenditoriali, un fenomeno più marcato per le piccole imprese nelle quali l’imprenditore accentra su di sé attività caratteristiche di professioni ad elevato impatto di Ia. Tra queste, le analisi di bilancio, le funzioni di controllo, gestione del credito e della finanza d’impresa, la progettazione e amministrazione di sistemi, la gestione legale e del personale, la direzione vendite, l’organizzazione e gestione dei fattori produttivi, la formazione on the job, la gestione dei rapporti con il mercato dell’impresa».

giampiero.valenza@ilmessaggero.it

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