Maria parte per fare il giro del mondo: violentata e uccisa a 25 anni su una spiaggia

Maria parte per fare il giro del mondo: violentata e uccisa a 25 anni su una spiaggia
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Sabato 11 Agosto 2018, 12:25 - Ultimo aggiornamento: 13 Agosto, 18:50

Componeva e suonava, ispirata dalle musiche di tutto il mondo. E per condividere la sua arte con il resto del mondo sognava da tempo di girare il pianeta. Ma l'avventura che la 25enne musicista e produttrice messicana Maria Trinidad Mathus Tenorio voleva intraprendere da sola, si è brutalmente interrotta alla prima tappa del suo sogno, su una spiaggia del Costa Rica, dove è stata violentata e uccisa. Appena partita, a fine luglio, aveva postato un messaggio pieno di entusiasmo: «Oggi inizia il mio viaggio dopo tanto tempo in cui ho sognato di girare il mondo tutta sola». 



Poi la prima tappa, il Costa Rica: «È arrivato il momento della natura piena. Costa Rica, vita pura». Pura e intensa, come l'emozione di passeggiare sulla spiaggia sferzata dall'oceano, all'alba: un'emozione che le è stata fatale. Il suo cadavere, lambito dalle onde sul bagnasciuga, è stato trovato una settimana fa sulla spiaggia del Carmen, a Santa Teresa del Cobano, sull'Oceano Pacifico. I suoi aguzzini, dopo averla minacciata e violentata, l'hanno trascinata in mare e affogata: una sorte che poteva toccare anche a una ragazza britannica, con cui Maria aveva fatto amicizia in viaggio, che invece è riuscita a divincolarsi da quel gruppo di uomini - forse due - che volevano rapinarle: minacciosi, sessualmente aggressivi e violenti. 
 

 

Hoy empieza mi viaje sola 🌺 después de muchísimo tiempo de haber deseado irme por el planet a viajar sola por fin lo hago ❤️ Llego la hora de llenarme de naturaleza. Costa Rica 🌺pura vida #lamaletacasiesdemitamaño

Un post condiviso da Mar🐚Maid (@sirenamarmaid) in data:


L'amica britannica è riuscita ad allertare un uomo della sicurezza, ma sono trascorse ore prima che il mare riportasse a riva il corpo di Maria. Che, pure essendo figlia di un Paese come il Messico, in cui le donne vittime di violenza e femminicidio non si contano più, aveva scelto l'avventura in solitaria. «Viaggiare da sole non dovrebbe essere un pericolo», è stata la reazione dei suoi amici sui social network, ripresa dal movimento femminista latinoamericano 'Ni una menos' (Nemmeno una di meno) e rimbalzato in tutto il mondo sui social e sui media. Come è rimbalzata la notizia di una veglia e della 'Marcha en blanco«, piena di rabbia e commozione, celebrata la scorsa notte con la presenza - stando ai media locali - di centinaia di persone, locali e straniere, sulla spiaggia di Santa Teresa, con un disperato messaggio audio della mamma di Maria.

Le spoglie di Maria sono state restituite alla famiglia in Messico e nel frattempo la polizia costaricana ha fermato due uomini sospetti, uno dei quali - fa sapere il quotidiano The Costa Rica Star - è stato rilasciato per mancanza di prove.
Al secondo sospetto, che alcuni media dicono essere stato percosso dalla folla al momento del fermo, sono stati comminati tre mesi di custodia cautelare. Il caso di Maria Tenorio è accaduto a poche ore dall'omicidio di un'altra turista, la spagnola Arancha Lopez Gutierrez, 31 anni, violentata e strangolata sempre su una spiaggia costaricense: un delitto per il quale è agli arresti un cittadino del Nicaragua. Due casi che, secondo un conteggio del quotidiano La Nacion citato dal sito Q Costa Rica News, portano a 16 il numero di turisti (non solo donne) uccisi nel piccolo, verde e benestante Costa Rica dal marzo 2017, quando fu assassinato per rapinargli la fotocamera il fotografo canadese Bruce McCallum, a Puerto Viejo. Una cifra che assume i colori dell'emergenza, se, stando ai media, il presidente costaricense, Carlos Alvarado, ha deciso di 'investirè un milione di dollari per la sicurezza dei turisti, quasi 3 milioni nel solo 2015.

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