Casteldaccia, i nomi delle vittime (e le loro storie): Epifanio Assazia, Giuseppe Miraglia, Roberto Raneri, Ignazio Giordano, Giuseppe La Barbera

Avevano tra 50 e 71 anni. Il più anziano era il contitolare della ditta

Casteldaccia, i nomi delle vittime (e le loro storie): Epifanio Assazia, Giuseppe Miraglia, Roberto Raneri, Ignazio Giordano, Giuseppe La Barbera
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Lunedì 6 Maggio 2024, 17:40 - Ultimo aggiornamento: 20:36

Quando supera il nastro di protezione, sistemato dai carabinieri per isolare la zona della strage di Casteldaccia, cittadina a 25 chilometri da Palermo, la donna si blocca. Guarda alla sua destra. Parcheggiata, radente al marciapiede, c'è un auto: è un Alfa Romeo Stelvio. «E' l'auto di papà, è la sua... E' l'auto di papà". Piange, si dispera. A sorreggere la donna, è una cugina. E' uno strazio. Sotto il manto della statale 113, a pochi metri dalla cantina vinicola della Duca di Salaparuta, i vigili del fuoco hanno appena recuperato i corpi di cinque operai.

Operai morti a Casteldaccia, cosa è successo? Le esalazioni tossiche da idrogeno solforato, il malore e la trappola delle fogne

Le vittime

Sono morti per avere respirato nello spazio confinato idrogeno solfarato prodotto dai liquami con una concentrazione dieci volte superiore al limite.

Le vittime sono Epifanio Alsazia, 71 anni di Partinico, contitolare della ditta Quadrifoglio group srl, che aveva vinto l'appalto dell'Amap, l'azienda di Palermo, per i lavori di manutenzione della vasca fognaria della zona orientale di Casteldaccia; Giuseppe Miraglia di 47 anni originario di San Cipirrello (Palermo), Roberto Raneri di 51 anni di Alcamo (Trapani), Ignazio Giordano di 59 anni e Giuseppe La Barbera, 26 anni, lavoratore interinale dell'Amap, la stazione appaltante.

 

Le famiglie sotto choc

«Ho visto i volti dei poveri operai, avevano un colore che da ex medico legale mi dico sono morti per intossicazione», spiega l'assessore regionale al Lavoro, Nuccia Albano, dopo il sopralluogo a Casteldaccia su mandato del presidente della Regione Renato Schifani. Un sesto operaio, Domenico Viola, 62 anni, è grave ed è ricoverato al Policlinico di Palermo. Altri tre operai l'hanno scampata, non si sono calati nel tunnel col gas killer: Giovanni D'Aleo, di 44 anni, Giuseppe Scavuzzo, di 39 anni, e Paolo Sciortino, di 35 anni, sono stati portati nell'ospedale di Termini Imerese (Palermo) per precauzione, sono sotto shock ma senza particolari problemi.

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Il dolore

Ma il dolore resta altissimo: «C'è mia figlia a casa con due bambini, sto andando da lei», dice in lacrime il suocero di Giuseppe La Barbera, l'interinale morto sottoterra che era corso in aiuto dei suoi colleghi dopo avere sentito delle urla. Appresa la notizia, Antonio Di Salvo, 67 anni, titolare della Quadrifoglio Srl, sta rientrando in Sicilia dagli Stati Uniti dove si trova per il matrimonio di un parente. Il suo socio Epifanio Alsazia è una delle cinque vittime. «E' una grandissima tragedia, non riesco a comprendere ancora cosa possa essere successo durante l'intervento. Sono operai che sanno quello che fanno, non credo che possano essere stati sopraffatti dalle esalazioni», dice Pietro Rao, sindaco di Partinico, che si è recato in via Milano, sede della società Quadrifoglio Group dove erano impiegate quattro delle vittime di Casteldaccia. I lavori lungo la strada statale 113 erano stati predisposti a seguito delle ripetute segnalazioni degli ultimi giorni sulle anomalie della rete fognaria, nel tratto tra l'intersezione con via della Rotonda e la stazione di sollevamento denominata «Vini Corvo». Cgil Cisl e Ull per domani hanno proclamato lo sciopero generale di 4 ore nella provincia di Palermo e di 8 ore per la categoria degli edili.

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