Armi chimiche, la Russia ha violato la Convenzione di Parigi del 1993 (che ha firmato): ecco cosa prevede

La CAC è stata adottata il 13 gennaio 1993 ed è entrata in vigore il 29 aprile 1997

Armi chimiche, la Russia avrebbe violato la Convenzione di Parigi del 1993: ecco cosa prevede
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Giovedì 2 Maggio 2024, 10:04 - Ultimo aggiornamento: 11:15

La comunità internazionale è sotto choc: il Dipartimento di Stato Usa ha pubblicato una nota in cui accusa le truppe russe di aver utilizzato la cloropicrina, una sostanza chimica estremamente tossica, contro le forze armate ucraine confermando le accuse che Kiev ha mosso già da tempo. La gravità dell'uso di tali composti, che secondo gli Stati Uniti «non è un episodio isolato», è testimoniata dalla Convenzione di Parigi per la proibizione delle armi chimiche, formalmente nota come la Convenzione sulle Armi Chimiche (CAC), un trattato internazionale che mira alla completa eliminazione delle armi chimiche e dei relativi impianti di produzione a livello mondiale. Adottata il 13 gennaio 1993 e entrata in vigore il 29 aprile 1997, la CAC rappresenta un punto di svolta nella non proliferazione delle armi di distruzione di massa e nella promozione della sicurezza globale. 

Obiettivi e struttura della Convenzione

L'obiettivo principale della Convenzione sulle Armi Chimiche è l'eliminazione totale di tutte le categorie di armi chimiche e la cessazione dello sviluppo, della produzione e del trasferimento di tali armamenti.

Il trattato impone ai paesi firmatari la distruzione di tutte le scorte esistenti di armi chimiche e delle relative infrastrutture produttive entro un periodo di tempo stabilito, oltre a imporre restrizioni rigorose e controlli sulle sostanze chimiche che possono essere utilizzate per la fabbricazione di armi.

La Convenzione è suddivisa in diverse sezioni che trattano vari aspetti, tra cui:

  • Distruggere tutte le scorte di armi chimiche: i paesi firmatari devono dichiarare e distruggere tutte le loro riserve di armi chimiche entro un periodo di 10 anni, prorogabile fino a 15 anni.
  • Impianti di produzione: gli impianti di produzione di armi chimiche devono essere distrutti o convertiti per usi pacifici, soggetti a verifica da parte della comunità internazionale.
  • Prevenzione della ri-emergenza: i paesi firmatari si impegnano a non sviluppare, produrre, acquistare o conservare armi chimiche in futuro.
  • Controllo e verifica: l'Organizzazione per la Proibizione delle Armi Chimiche (OPAC), con sede all'Aia, nei Paesi Bassi, è stata istituita per implementare e far rispettare la CAC. L'OPAC è responsabile della verifica dell'eliminazione delle armi chimiche e della conduzione di ispezioni regolari nelle industrie chimiche degli stati membri.

Il disarmo

La Convenzione sulla proibizione delle armi chimiche costituisce uno dei pilastri fondamentali su cui si fonda il sistema di disarmo e di non proliferazione delle armi di distruzione di massa insieme ad altri importanti trattati. Per esempio, il Trattato di non proliferazione nucleare del 1968 (che si basa sui 3 principi del disarmo, della non proliferazione e dell'uso pacifico del nucleare); oppure il Comprehensive Test Ban Treaty del 1996 (che proibisce i test nucleari in qualsiasi ambiente); e infine, la Convenzione per il bando delle armi biologiche del 1972 (il primo trattato a vietare la produzione di un'intera categoria di armi).

 

Il ruolo della Russia 

La Russia è uno dei 193 paesi ad aver aderito alla Convenzione sulle armi chimiche. Il Cremlino, infatti, di fronte alle accuse ricevute in passato da parte di Kiev, ha sempre negato di possederne. Del resto, come molti altri paesi, la Russia possiede grandi scorte di sostanze chimiche industriali, come il cloro, che possono essere adattate illegalmente per un uso militare. In passato, Mosca è stata accusata di aver usato armi chimiche in Siria nella guerra a sostegno di Bashar al Assad, che avrebbe colpito i civili con bombe al cloro e li avrebbe soffocati con il Sarin in almeno trecento attacchi.

Le armi chimiche più comuni

Le armi chimiche sono sostanze tossiche utilizzate intenzionalmente per infliggere danni o morte durante un conflitto armato. Ci sono stati vari casi documentati di utilizzo di questo genere di armi nel corso della storia. Ecco alcune delle più note:

  • Gas mostarda (iprite): è uno dei primi agenti vescicanti utilizzati, famoso per essere stato impiegato massicciamente durante la Prima Guerra Mondiale. Causa gravi vesciche sulla pelle e nelle vie respiratorie, portando a danni estremamente dolorosi e talvolta fatali. Deve il suo nome all'odore caratteristico che emana. 
  • Gas nervino (es. sarin, VX): questi sono alcuni degli agenti più letali mai creati. Agiscono rapidamente inibendo l'acetilcolinesterasi, un enzima cruciale per il normale funzionamento del sistema nervoso. Questo porta a un'overstimolazione dei nervi, causando convulsioni, paralisi e, frequentemente, la morte per asfissia. Furono utilizzati dagli Stati Uniti nella Guerra del Vietnam.
  • Gas lacrimogeni (es. CS, CN): sebbene tecnicamente classificati come meno letali, questi agenti irritanti sono usati per controllare folle o durante sommosse. Provocano una forte irritazione agli occhi, alla pelle e alle vie respiratorie, portando a lacrimazione, starnuti e grande disagio.
  • Fosgene: un altro gas asfissiante usato durante la Prima Guerra Mondiale. È un gas tossico che danneggia il tessuto polmonare e può causare edema polmonare (accumulo di fluido nei polmoni), portando a una sofferenza respiratoria acuta e morte.
  • Cloro: utilizzato per la prima volta in modo sistematico come arma chimica durante la Prima Guerra Mondiale, il cloro danneggia gli occhi, la pelle e le vie respiratorie, ed è particolarmente pericoloso perché può essere fatale anche a basse concentrazioni. È stato recentemente utilizzato nella guerra civile in Siria. 

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