Omicidio Sarchié, il principale sospettato
lascia le Marche. I legali: «E' stato costretto a farlo»

Giuseppe Farina (foto De Marco)
di Rossella Luciani
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Martedì 22 Luglio 2014, 11:16 - Ultimo aggiornamento: 13:03
PIORACO (Mc) - Per lui a Pioraco e dintorni era diventato impossibile lavorare, cos Giuseppe Farina, il principale sospettato dell'omicidio di Pietro Sarchi, tornato in Sicilia. Assieme a sua moglie, Rosy Amato, ha raggiunto i suoi due figli che da alcune settimane avevano già fatto ritorno nel loro paesino di origine, in provincia di Catania. A confermare l'allontanamento del 40enne dalla sua casa nella frazione di Seppio il suo legale Mauro Riccioni: «Il mio assistito è stato praticamente costretto ad andarsene da qui. Il suo furgoncino da ambulante è ancora sotto sequestro, ma per vivere deve pur lavorare, così ha preferito tornarsene in Sicilia in attesa di ulteriori sviluppi dell'indagine. I figli erano già partiti per una vacanza qualche giorno prima della bufera giudiziaria che si è abbattuta su loro padre, che ripeto si è dichiarato estraneo ai fatti». Un modo, forse per Farina anche per scollarsi di dosso gli sguardi di diffidenza di cui anche l'altro indagato Salvo Seminara aveva parlato durante l'interrogatorio. L'imprenditore edile, anche lui di origini catanesi, nel cui capannone in zona Lanciano sono stati ritrovati pezzi del Ford Transit di Pietro Sarchiè. Intanto le indagini della Procura vanno avanti e si attendono le prove del Dna sul corpo della vittima, e i risultati dei Ris sul sangue trovato all'interno della ditta edile di Seminara per incastrare il killer o i presunti killer del commerciante sambenedettese. Ma una nuova pista, se confermata, potrebbe rafforzare il movente di un omicidio così efferato, che per la Procura sarebbe la conquista dell'intera piazza maceratese da parte di un gruppo criminale che voleva entrare nel commercio del pesce. Gli investigatori stanno lavorando per capire se ci siano collegamenti con un altro fatto, avvenuto pochi giorni prima del 18 giugno, data della scomparsa di Sarchiè. Il furgoncino di un altro ambulante maceratese che lavora nella zona di Pioraco sarebbe stato dato alle fiamme da ignoti. Qualcuno avrebbe forzato lo sportello appiccando il fuoco sui sedili.
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