Il lungo abbraccio al fratello Mirko e alla nonna Ada, la mano poggiata sulla bara della madre al suo arrivo in chiesa poi, al termine della cerimonia funebre, Luca Traini si è inginocchiato ai piedi del feretro con la testa china sulle mani congiunte per l’ultima preghiera. È poi andato via scortato dagli agenti della polizia penitenziaria che lo hanno riportato al carcere di Montacuto dove il giovane è recluso dal 3 febbraio del 2018, giorno in cui compì il raid xenofobo per le vie di Macerata sparando e colpendo sei extracomunitari.
Per quei fatti il 31enne tolentinate è stato condannato in via definitiva a 12 anni di reclusione.
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Ieri a salutare la donna, Luisa Scisciani, ex impiegata all’Agenzia delle entrate, sono state circa 200 persone che alle 16 hanno raggiunto la chiesa dello Spirito Santo. Luca Traini è arrivato a bordo del cellulare della penitenziaria, gli agenti lo hanno fatto entrare da un ingresso laterale mentre il luogo di culto è stato presidiato da numerosi carabinieri e poliziotti in borghese per garantire, come è previsto in questi casi, l’ordine e la sicurezza. Alla cerimonia hanno partecipato diversi amici d’infanzia di Luca Traini insieme a tanti conoscenti e amici della famiglia, mentre nessun rappresentante politico ha preso parte al rito funebre.
Luca Traini, seduto tra la nonna Ada e il fratello Mirko ha più volte abbracciato i familiari, ai tre si è rivolto più volte il parroco, don Diego Di Modugno, nel corso della sua omelia ricordando: «la grandezza di questa donna che ha affrontato negli ultimi anni della sua vita tante difficoltà cominciando da quelle della salute. L’uomo è come il fiore di campo che dopo qualche giorno non c’è più. Vale la pena vivere questa piccola breve vita? Dio dice di sì, appoggiandosi a lui. Le prove della vita possono incattivirci, ma come cristiano dobbiamo vivere una vita che ci permetta di camminare in piedi, ma questo non può essere fatto da solo. Impariamo a metterci in chiaro cosa dobbiamo fare della nostra vita. Vostra madre vi ha dato tanto e continuerà a farlo anche se in modo diverso. Tra qui e il cielo le comunicazioni ci sono». Al termine della messa in tanti hanno abbracciato i figli di Luisa Scisciani, l’abbraccio più lungo e più affettuoso di Luca Traini è stato con una ragazza, interrotto dopo diversi minuti dagli agenti che hanno riportato Traini sul cellulare.